PARENTI, Francesco Paolo Maurizio
– Nacque a Napoli il 15 settembre 1764. Non sono noti i nomi dei genitori. Parenti ricevette la propria istruzione musicale nella città natale, nel Conservatorio di S. Maria della Pietà dei Turchini, dove studiò con Nicola Sala, Giacomo Tritto (erroneamente indicato come «Trajetta» da Choron - Fayolle e perciò confuso con Tommaso Traetta da Villarosa, 1840; Fétis, 1841; Florimo, 1882; Jackman, 2001, nonostante l’emendazione di Bertini, 1815, e Grossi, 1820) e Lorenzo Fago ‘il Tarantino’.Le principali informazioni sulla sua vita si desumono dal Dictionnaire historique di A.E. Choron e F.J.M. Fayolle (1811), i quali dovettero avere notizie di prima mano da Parenti stesso, all’epoca residente a Parigi. Alla stagione giovanile sembrano appartenere le composizioni sacre custodite nella biblioteca del Conservatorio di Napoli: il Magnificat in Sol maggiore a quattro voci, due violini, viola e basso (Mus.Rel. 1470, autografo; la mano dell’autore si arresta prima della conclusione del Suscepit Israel); il Credo in Sol maggiore per lo stesso organico, il cui tema iniziale sfrutta un frammento gregoriano (22.6.7.8; una copia vergata da Giuseppe Sigismondo in 22.6.7.7); le Litanie in Do minore (22.6.7.9-14, parti sciolte per il quartetto vocale, il violoncello e l’organo; su quattro di esse compare la dicitura «S. Casa», che potrebbe indicare la committenza della Santa Casa dell’Annunziata). Fu forse lo stesso Parenti a fornire a Choron e Fayolle l’elenco delle sette opere italiane composte prima del trasferimento in Francia (1790) che si legge nel Dictionnaire. Ad alcuni di tali titoli corrispondono fonti musicali parziali, ma di nessuno è possibile provare l’avvenuta esecuzione sulla base di libretti a stampa o cronache coeve.
La lista si apre con tre lavori comici: La vendemmia (l’aria per basso Sù, bel bello, adagio adagio col recitativo che la precede, corrispondenti alla scena I.7 del dramma giocoso di Giovanni Bertati musicato da Giuseppe Gazzaniga per Firenze nel 1778, è a Bruxelles, Conservatoire royal, ms. 4572), Il matrimonio per fanatismo (non altrimenti noto ma da mettere forse in relazione con I matrimoni per fanatismo di Carlo Sernicola e Pasquale Anfossi dati a Napoli nel 1788) e I viaggiatori felici (il dramma giocoso di Filippo Livigni così denominato fu intonato anche da Anfossi per Venezia nel 1780). Seguono quattro opere serie: Antigona (il second’atto autografo a Parigi, Bibliothèque Nationale, Département de la Musique, MS.8294), Il re pastore (il primo e il terz’atto autografi datati 1810, MS.8153.1,3), La Nitteti (Jackman la dice eseguita alla Pergola di Firenze nel carnevale 1783, ma mancano riscontri) e Artaserse.
A ventisei anni Parenti si stabilì a Parigi. Il suo primo contributo alle scene francesi consistette nella realizzazione di «plusieurs morceaux» (Choron - Fayolle, 1811) per Les fous de Médine ou La rencontre imprévue, rimaneggiamento dei Pélerins de la Mecque di Gluck (1764) rappresentato il 1° maggio 1790 all’Opéra-Comique (Salle Favart); la stampa segnalò che, accanto a una dozzina di brani gluckiani, lo spettacolo annoverò pagine di Jean-Pierre Solié, di Henri-Montan Berton e di un imprecisato «compositeur italien» (L’Esprit, giugno 1790, p. 313) che andrà identificato col maestro napoletano. Per l’Opéra-Comique Parenti scrisse in seguito i numeri musicali di tre pièces: Les portraits (o Les deux portraits, 20 novembre 1790), «comédie en deux actes en prose avec musique» di Charles-Joseph Lœillard d’Avrigny (dallo scenario Le portrait d’Arlequin di Goldoni); L’homme et le malheur (22 ottobre 1793), «acte lyrique en vers libres» dello stesso d’Avrigny (la romance per soprano À peine hélas le jour commence a Bruxelles, Bibliothèque royale, II.2888.Mus); Le cri de la patrie (28 dicembre 1793), «comédie en prose et ariettes» in tre atti di Guy de Moussard. La partitura della prima opera fu ritenuta scarsamente originale, «peu dramatique» e povera nell’accompagnamento (L’Esprit, dicembre 1790, p. 323; Gerber, 1813), mentre nella terza il canto apparve privo di naturalezza e d’espressione e difettoso nella resa del testo francese (L’Esprit, settembre 1794, p. 249). Indebita risulta l’attribuzione a Parenti (formulata da Choron - Fayolle e più volte ripetuta) della «comédie lyrique» Les souliers mordorés, di Alessandro Mario Antonio Fridzeri (1776); neppure gli spetta il Recueil d’hymnes philosophiques, civiques et moraux (Paris 1798) assegnatogli da Gerber (1813), il quale, ignorando il nome di battesimo del compositore partenopeo, lo identificò col «citoyen Parent» (François-Nicolas Parent) menzionato nel frontespizio della silloge. Quasi tutti i biografi ricordano (e variamente definiscono) il legame professionale di Parenti con l’Opéra-Comique all’alba del secolo XIX, quando una troupe di artisti italiani si insediò a Parigi; le cronache coeve chiariscono che nel 1801, nell’orchestra del Théâtre de la Société Olympique diretta da Antonio Bartolomeo Bruni, egli siedeva al «piano d’accompagnement pour les récitatifs» (Mongrédien, 2008, p. 47). Benché gli venisse riconosciuto «un talent recommandable» (p. 30), mantenne il ruolo per non più d’un anno (Fétis, 1841). In seguito fu rinomato insegnante di canto e si vantò di seguire il metodo didattico di Baldassarre La Barbiera ‘il Siciliano’, maestro alla Pietà dei Turchini; del suo trattato Philomelodia ou L’art de chanter la Bibliothèque Nationale di Parigi conserva la sola parte IV (Département de la Musique, RES.1486).
Secondo Fétis (1841), morì a Parigi nel 1821.
Opere, oltre quelle citate: Pimmalione, scena lirica (autografo datato 1810 a Parigi, Bibliothèque Nationale, Département de la Musique, D.12301); tredici brani vocali su testo italiano (otto arie, tre duetti e un terzetto) e latino (un mottetto) in miscellanea autografa (MS.8077).
Fonti e Bibl.: L’Esprit des journaux françois et étrangers, XIX, 6, giugno 1790, p. 313; XIX, 12, dicembre 1790, pp. 322 s.; XXII, 12, dicembre 1793, pp. 285-288; XXIII, 9, settembre 1794, pp. 247-251; A. Choron - F. Fayolle, Dictionnaire historique des musiciens, II, Paris 1811, pp. 122 s.; C. Gervasoni, Nuova teoria di musica, Parma 1812, p. 227; E.L. Gerber, Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler, III, Leipzig 1813, coll. 655 s.; G. Bertini, Dizionario storico-critico degli scrittori di musica, III, Palermo 1815, p. 156; G.B.G. Grossi, Le belle arti, I, Napoli 1820, p. 30; C. de Rosa marchese di Villarosa, Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli, Napoli 1840, pp. 135 s.; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique, VII, Bruxelles 1841, p. 163 (2a ed.: VI, Paris 1867, pp. 151 s.); F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatorii, III, Napoli 1882, p. 61; R. Eitner, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexikon der Musiker und Musikgelehrten, VII, Leipzig 1902, p. 318; N. Wild - D. Charlton, Théâtre de l’Opéra-Comique, Paris. Répertoire 1762-1972, Sprimont 2005, pp. 54, 56, 205, 277, 370; J.L. Jackman, P., P. F., in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, XIX, London 2001, pp. 71-72; R. Krause, P., F.P. (M.), in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Personenteil, XIII, Kassel 2005, coll. 109 s.; J. Mongrédien, Le Théâtre-Italien de Paris, 1801-1831, II, Lyon 2008, pp. 30, 47, 82.