ROBORTELLO, Francesco
Umanista, nato a Udine il 9 settembre 1516, studiò a Bologna e fu professore di eloquenza a Lucca, Pisa, Venezia, Padova, dove, salvo un triennio (1557-1560) in cui insegnò a Bologna, rimase fino alla morte (18 marzo 1567).
Pubblicò edizioni di classici latini e greci con annotazioni e compose dissertazioni di antichità romane, per alcune delle quali ebbe una fiera polemica con Carlo Sigonio che aveva trattato gli stessi argomenti. Ma l'opera più importante è quella intitolata In librum Aristotelis de arte poetica explicationes, ecc. (Firenze 1548). Essa comprende il testo emendato della versione latina dell'opera aristotelica con ampie annotazioni e discussioni, nelle quali, con la guida del filosofo greco, il R. indagò le leggi che governavano le antiche opere d'arte per insegnarle ai moderni scrittori e tentò problemi nuovi di critica sulla natura e gli scopi dell'arte con idee che in seguito si svilupparono col maturarsi dei principî della Controriforma. Esse ebbero qualche risonanza anche fuori d'Italia, se il gran Lope de Vega le ricorda con lode nel suo Arte nuevo de hacer comedias (vv. 141-1461 e ne derivò elementi culturali (passim).
Bibl.: Liruti, Letterati del Friuli, II, 413-483; E. Costa, La prima cattedra di umanità nello studio bologense durante il sec. XVI, in Studi e mem. per la storia dell'università di Bologna, I, i, p. 32; E. Maffei, I trattati dell'arte storica dal Rinascimento al sec. XVII, Napoli 1897; G. Toffanin, La fine dell'umanesimo, Torino 1920, pp. 29-45, e passim.