RODOLICO, Francesco
– Nacque a Firenze il 27 marzo 1905 da Niccolò e da Bice Burgarella.
Dopo gli studi superiori, si laureò in chimica nel 1927, presso l’Università di Firenze. Intraprese quindi la carriera universitaria come assistente di Pietro Aloisi alla cattedra di mineralogia. In quel periodo produsse numerosi articoli relativi a studi cristallografici e mineralogici, molti dei quali trovarono spazio nei Rendiconti dell’Accademia dei Lincei e furono poi ripubblicati in singoli opuscoli.
Nel 1931 conseguì l’abilitazione per la libera docenza. Si trasferì a Messina nel 1939, quando fu nominato direttore dell’Istituto di mineralogia. Successivamente trascorse un periodo di studio a Friburgo, dove ebbe modo di sviluppare una serie di ricerche sui minerali metallici.
Nel frattempo maturò un’attenzione sempre maggiore per la petrografia e lo studio del territorio nel suo complesso, stimolata anche dai suoi ampi interessi culturali che – favoriti dall’ambiente familiare – trovarono uno sbocco rilevantissimo nella produzione di notevoli opere di storia della scienza, a partire da La Toscana descritta dai naturalisti del Settecento: pagine di storia del pensiero scientifico (1945).
In quest’opera forte era l’influenza di un testo quale le Relazioni d’alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana (I-XII, 1768-1779) di Giovanni Targioni-Tozzetti, che non avrebbe mancato di farsi sentire anche nei lavori successivi di Rodolico: «se tutti gli architetti facessero savia e proporzionata scelta delle pietre per gli edifici, secondo la qualità del luogo in cui devono impiegarsi, non si vedrebbero tuttogiorno sfarinarsi e cadere a pezzi i pietroni di edifizi bellissimi sia pubblici che privati» (Le pietre delle città d’Italia, 1953, 1995, p. 40).
Contemporaneamente Rodolico iniziò a collaborare con la rivista Lingua nostra, fondata nel 1939 da Bruno Migliorini e Giacomo Devoto, fornendo preziosi contributi alla storia della terminologia scientifica e all’analisi dei rapporti tra voci popolari, scientifiche e commerciali nella terminologia delle rocce.
Dopo la seconda guerra mondiale Rodolico insegnò nella facoltà di scienze di Modena, per poi rientrare a Firenze come docente di mineralogia presso la facoltà di architettura. Fu in tale periodo, tra il 1946 e il 1952, che egli elaborò l’opera che costituisce uno dei maggiori contributi italiani alla storiografia architettonica – Le pietre delle città d’Italia, uscita nel 1953 –, ponendo al centro il concetto di materia costitutiva dell’opera d’arte, poi sviluppato da Cesare Brandi, e la cultura della conservazione e del restauro in Italia.
Rodolico vi indagava le opere d’arte e i monumenti attraverso l’analisi dei materiali da cui sono composti. Così avrebbe ricordato le motivazioni della sua impresa nel 1977, in un volumetto dal titolo Qualche ricordo alla rinfusa, che ripercorreva i temi della sua attività accademica: «occorreva una trattazione che rompesse gli schemi tradizionali e convenzionali, che aprisse la mente alla conoscenza ed alla sensibilità dei rapporti tra paesaggio naturale e paesaggio umano, facendo leva tanto sui presupposti geo-litologici dell’attività costruttiva, quanto su quelli geo-morfologici dell’attività urbanistica» (Le pietre delle città d’Italia, cit., p. 1).
Da quel momento l’attività di Rodolico proseguì in maniera incessante, sviluppandosi attraverso un dialogo costante fra tutti i temi da lui affrontati sino allora: dallo studio geomorfologico del territorio, attraverso l’analisi delle caratteristiche petrografiche e dell’attività di costruzione dell’uomo, all’insegnamento della mineralogia come disciplina applicativa e non soltanto teorica; dall’attenzione alla conservazione del patrimonio artistico e monumentale, attraverso idonee pratiche di restauro architettonico, che tenessero conto delle acquisizioni in campo mineralogico e petrologico, alla storia della scienza, disciplina alla quale fornì un notevole contributo grazie ai suoi volumi sui viaggiatori e gli esploratori dell’Ottocento.
Particolarmente importante fu, per Rodolico, il dialogo sia con i docenti della facoltà di architettura dell’Università di Firenze, dove insegnò fino al 1976 (fra questi vanno ricordati Alfredo Barbacci, Giusta Nicco Fasola e Adalberto Libera), sia con gli amici e colleghi di altre facoltà, come Guido Carobbi, direttore dell’Istituto di mineralogia di Firenze fino al 1970, con il quale pubblicò, a compimento della sua carriera, un altro studio notevolissimo, I minerali della Toscana (1976). I due autori approfondivano l’analisi dei rapporti tra mineralogia, petrografia, geochimica e scienza dei giacimenti.
Assai significativo fu anche l’incontro con l’ingegnere e architetto Piero Sanpaolesi (già autore, nel 1941, di un fondamentale studio sulla cupola di S. Maria del Fiore), dal 1960 titolare della cattedra di restauro dei monumenti (e direttore dell’Istituto omonimo) presso la facoltà fiorentina di architettura, la cui influenza è riscontrabile nell’edizione definitiva delle Pietre d’Italia, che uscì nel 1965.
Un passo tratto dalla prefazione di questa nuova edizione ci rivela in maniera esplicita l’approccio culturale seguito da Rodolico nel corso di tutta la sua carriera: «il mio desiderio è stato semplicemente quello di affrontare un suggestivo problema naturalistico e geografico, storico ed artistico (non esistono discipline, batteva e ribatteva l’indimenticabile Giorgio Pasquali, esistono problemi che vanno risolti con tutte le conoscenze opportune)» (Le pietre delle città d’Italia,1953, 19652, p. XIII).
Dopo il pensionamento, Rodolico continuò a lavorare intensamente, pubblicando anche pagine di ricordi della sua vita e dell’ambiente culturale in cui visse.
Morì a Firenze il 30 marzo 1988.
Opere. Ricerche cristallografiche su alcuni eteropolicomposti, Roma 1926; Appunti sulla fosgenite di Monteponi: nota, Roma 1928; Ricerche su alcuni solfosali: nota, Roma 1928; Ricerche cristallografiche sul cinabro di Idria: nota, Roma 1929; Pisoliti poliedrici di magnesite e di dolomite: nota, Roma 1930; Note su alcuni minerali dell’Albania settentrionale, Roma 1931; Ricerche sulle rocce eruttive recenti della Toscana, Pisa-Firenze 1931-1938; Inclusi scistoso-cristallini nella trachite del Monte Amiata, Roma 1934; Studio a luce riflessa di alcuni minerali italiani, Roma 1940; Chimica e mineralogia nell’opera di Giorgio Santi (1746-1822), Milano 1944; La Toscana descritta dai naturalisti del Settecento: pagine di storia del pensiero scientifico, Firenze 1945; Riflessi delle arti minerarie sui nomi di luogo della Toscana, in Lingua nostra, VII (1946), pp. 10-21; Per lo studio delle pietre adoperate dagli Etruschi, Firenze 1948; L’evoluzione geologica della Toscana secondo Nicola Stenone, Pisa 1953; Le pietre delle città d’Italia, Firenze 1953, 19652, 1995 (rist. anast. della II ed.); Il paesaggio fiorentino, Firenze 1959; L’esplorazione alpinistica dell’Appennino, Firenze 1960; Terminologia vasariana: nomi di pietre, in Lingua nostra, XXIV (1963), pp. 87-89; Meraviglie della natura negli avventurosi viaggi degli esploratori italiani dell’800, Firenze 1966; Naturalisti-esploratori dell’Ottocento italiano: antologia scientifica e letteraria, Firenze 1967; Evoluzione e involuzione delle città toscane: panorama geostorico, in Atti e memorie dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria, XXXVIII (1973), pp. 140-212; I minerali della Toscana. Saggio di mineralogia regionale, Firenze 1976 (con G. Carobbi); Scritti di varia cultura urbana, Firenze 1976; Qualche ricordo alla rinfusa, Firenze 1977; Pensieri di un servo inutile, Firenze 1980.
Fonti e Bibl.: La maggior parte dei documenti relativi all’attività scientifica e istituzionale di Rodolico sono conservati presso la Biblioteca del Museo Galileo di Firenze. Se ne veda il catalogo all’indirizzo http://biblioteca.imss.fi.it/856/archivio _rodolico.pdf?_ga=1.247071108.1827728053.1281098657. Altri documenti sono conservati presso la Biblioteca Riccardiana e quella dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria (di cui fu socio corrispondente dal 1961 e socio effettivo dal 1973).
Niccolò Rodolico: uomo e storico, a cura di G. Falzone, Palermo 1971; F. Cataluccio, F. R. tra cultura scientifica e cultura umanistica, in Archivio storico italiano, CXLVII (1989), 539, pp. 203-212; F.L. Oddo, F. R., Palermo 1990; Le pietre delle città d’Italia. Atti della Giornata di studi... 1993, a cura di D. Lamberini, Firenze 1995; Guida agli Archivi delle personalità della cultura in Toscana tra ’800 e ’900. L’area fiorentina, a cura di E. Capannelli - E. Insabato, Firenze 1996, pp. 529-531.