SCARAMUZZA, Francesco
Pittore e poeta, nato a Sissa (Parma) il 13 luglio 1803, morto a Parma il 20 ottobre 1886. Frequentata la ducale accademia parmense di belle arti, si recò per studî di perfezionamento a Roma, donde ritornò nel 1831 circa. Fra le sue migliori opere murali sono da ricordare la vòlta del Tempietto petrarchesco di Selvapiana (1841), la vòlta di una sala del R. Museo d'antichità di Parma (1844) e la Sala Dante della biblioteca palatina parmense (1843-57). I suoi dipinti a olio, assai numerosi, non mancano di un certo sano romanticismo, nutrito di vaghi ricordi correggeschi. Ma ciò che meglio lo rappresenta sono le illustrazioni, originali e aderenti al testo, della Divina Commedia di cui fu studiosissimo. Nella storia della pittura emiliana del sec. XIX occupa un degnissimo posto e in Parma, scomparso il Toschi (1854), tenne l'indiscusso primato quale artista valente e colto, fino alla morte.
Bibl.: V. Soncini, Un episodio dantesco in dialetto parmigiano, in Aurea Parma, 1930, pp. 231-40 (con ricca bibl.); inoltre: C. Ricci, La R. Gall. di Parma, Parma 1896, passim; A. Pariset, Parmigiani illustri, ivi 1905, pp. 101-105; A. Barilli, S. Napoleone Martire, in Aurea Parma, 1933, pp. 14-19; id., I cartoni danteschi di F. S., in Crisopoli, I (1934), p. 49; A. Boselli, I dipinti del limbo dantescodi F. S. nella Bibl. di Parma, ibid., V (1934), p. 401; U. Tonzi, F. S. poeta e commediografo, ibid., II (1934), p. 164.