Selmi, Francesco
Scienziato (Vignola, Modena, 1817 - ivi 1881) fu particolarmente versato nel settore della chimica, ma coltivò vivamente anche gli studi letterari e fu attivo patriota.
Compì gli studi a Modena, prima di lettere e poi di chimica. Dopo Custoza (1848) fu esule a Torino, ove insegnò al Convitto Nazionale, rappresentò nella Società Nazionale il comitato locale modenese, partecipò al processo di annessione dell'ex ducato estense al Regno di Sardegna e fu quindi funzionario al Ministero della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia. Nel 1867 fu nominato professore di chimica farmaceutica nell'università di Bologna. La sua più intensa produzione letteraria si ebbe tra il 1860 e il 1865.
A questo periodo sono da ascriversi gli scritti danteschi Di una edizione della Commedia da pubblicarsi nel sesto centenario della nascita di D., in " Riv. Contemp. " IX (1861); Di uno studio da fare per l'edizione nazionale della Commedia di D.A., ibid. IX (1861); Di alcuni tratti e dell'intero episodio della Francesca da Rimini, ibid. X (1862); e soprattutto la pubblicazione delle Chiose anonime alla prima cantica della D.C. di un contemporaneo del poeta, Torino 1865.
Nel Discorso preliminare il S. giustifica l'interesse per questo testo, che gli pare notevole per la lingua, per la maniera di " dichiarare talune delle oscurità allegoriche più controverse " e per essere certamente opera di un unico antico autore, appunto di un contemporaneo del poeta, verosimilmente toscano, forse fiorentino, per le molte notizie di persone e di cose fiorentine, provvisto di poca cultura; forse un mercante. Sull'importanza e la natura del commento v. CHIOSE SELMIANE.
Bibl. - G. Cavenazzi, F.S., patriotta, letterato, scienziato, con appendice di lettere inedite, Modena 1903.