SELMI, Francesco
Chimico, nato a Vignola di Modena il 7 aprile 1817, ivi morto il 13 agosto 1881. Nella sua prima gioventù si occupò specialmente di letteratura e di storia, ma poi si dedicò alla chimica. Compromesso nei moti patriottici dell'Emilia, dovette nel 1848 prendere la via dell'esilio. Riparò a Torino, donde poi ritornò a Modena nel 1859 come rettore dell'università; infine nel 1867 fu nominato ordinario di chimica farmaceutica e organica presso l'università di Bologna e ivi insegnò fino alla morte.
I lavori più notevoli del S. sono quelli riguardanti le ptomaine e i colloidi. Nella putrefazione dei cadaveri si formano sostanze venefiche che hanno molte somiglianze con gli alcaloidi vegetali e che nel caso di perizie legali possono essere causa di gravi errori. Il S. studiò a fondo questi alcaloidi cadaverici che egli chiamò ptomaine e stabilì come si potevano distinguere dagli alcaloidi ordinarî.
Ma più ancora la fama del S. è legata allo studio dei colloidi. Egli può a buon diritto essere considerato il fondatore della dottrina dei colloidi, che oggi è assurta a così grande importanza. Tale merito è stato per molto tempo erroneamente attribuito a T. Graham. Questo chimico, autore di importanti ricerche sulla diffusione, ha chiamato colloidi le sostanze che diffondono con estrema lentezza. Ma già il S. aveva stabilito il concetto di pseudo-soluzioni, termine che già in sé stesso mostra una più approfondita conoscenza del fenomeno, perché, come è noto, non vi sono colloidi ma sistemi colloidali. Graham ad ogni modo dei colloidi stabilì solo la lentezza nella diffusione, mentre il S. mise in evidenza i fenomeni più tipici dei sistemi colloidali come la coagulazione e l'assorbimento. Inoltre egli ebbe l'intuizione che i moti browniani visibili nelle microsospensioni rappresentassero una forma tangibile dell'agitazione termica molecolare. Il S. esercitò anche notevole attività nel campo artistico, letterario, filosofico.
Bibl.: I. Guareschi, F. S., in Atti Acc. di Torino, 1911; Provenzal, Commemorazione di S., in La chimica, aprile 1932, p. 178.