TADDEI, Francesco (più noto come Ciccio T.)
Attore, nato a Napoli nel 1770, morto a Roma nel 1830. Esordì in una modesta compagnia, come "innamorato" nella commedia all'improvviso e in quella scritta, richiamando su di sé l'attenzione dei compagni e il favore del pubblico, tanto che, fattosi capocomico, tenne per 30 anni una buona compagnia. Attore diligente, ottimo nella commedia goldoniana, era dotato di una estrema mobilità di fisionomia, che, si disse, gli risparmiava di truccarsi. Buona attrice fu anche sua moglie, Marianna. Il figlio Luigi, nato a Forlì nel 1802, morto il 29 agosto 1866, fu uno dei migliori attori del tempo. Esordì come brillante, si provò in tutti i generi, anche nella tragedia, che abbandonò dopo la meschina prova fatta nell'Aristodemo. Ebbe fama come caratterista nel genere goldoniano (fu un magnifico "burbero benefico"), nel repertorio moderno (Don Desiderio, Barbiere di Gheldria, ecc.) e più ancora come attore "promiscuo" in Papà Goriot, Il benefattore e l'Orfana, Malvina, ecc. Nel 1830 a Parigi con Carolina Internari ottenne un grande successo nella Rosmunda, e nella farsa Euticchio della Castagna. Fece parte delle compagnie Domeniconi-Pelzet (1833-34), Gattinelli, ecc., e nel 1841 fu chiamato a sostituire il Vestri, del quale era ritenuto emulo, nella Reale Sarda, e riuscì, con Osti e non osti, a vincere la freddezza iniziale del pubblico. Rimase poi 12 anni al Fiorentini di Napoli e seguì, col favore del pubblico, Majeroni al Fondo. Aveva una simpatica figura, ma la voce era chioccia. Scrisse versi, dipinse. Il Guadagnoli gli dedicò un'ode. - Rosa, sorella di Luigi, nata probabilmente a Trento il 30 agosto 1799, morta a Roma il 3 marzo 1869, affermatasi a 17 anni, divenne in breve una delle più belle e valenti prime attrici tragiche. Fu improvvisatrice di versi e gli arcadi l'accolsero col nome di "Licori partenopea".