TORTI, Francesco
Scrittore, nato il 30 settembre 1763 a Bevagna (Perugia) dove, dopo un breve soggiorno in gioventù a Roma, trascorse tutta la vita, e dove morì il 2 febbraio 1842.
Era già noto per un Prospetto del Parnaso italiano (Milano 1806, più volte ristampato), quando uno scritto, Il purismo nemico del gusto (Perugia 1818), nel quale si accostava alle idee di M. Cesarotti, gli attirò delle critiche. A queste replicò con una Risposta ai puristi (1819). Ma poiché in questo scritto egli, pur lodando il Monti, del quale era stato amico in addietro e per la cui Bassvilliana aveva scritto delle Osservazioni, si opponeva a certe opinioni sulla lingua e su Dante espresse da lui e da G. Perticari, il Monti si sdegnò. Allora il T. compose un opuscolo, Dell'affinità poetica fra il genio di Ossian e il genio di Monti, che, con gli altri scritti precedenti, ripubblicò col titolo di Antipurismo (Foligno 1829). La corrispondenza di Monteverde (1832), una specie di romanzo epistolare diretto soprattutto a mettere in luce i vizî del governo teocratico, gli procurò acerbe critiche da Monaldo Leopardi, alle quali egli ribatté in un'Apologia. Ma i due scritti furono messi all'Indice. Nel 1838 vedeva la luce a Milano il primo fascicolo di una sua Filosofia delle medaglie, serie di biografie di grandi personaggi, dei quali nota virtù e difetti, e nel 1839, a Loreto, un opuscolo col quale rivendicava a Bevagna l'onore di essere la patria di Properzio.
Bibl.: Autobiografia in D. Müller, Biografie, Torino 1853, pp. 343-45; C. Trabalza, Della vita e delle opere di F. T., Bevagna 1896; id., Studi e profili, Torino 1903, pp. 93-130.