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FRANCESCO V d'Austria-Este, duca di Modena e Reggio

di Giovanni Canevazzi - Enciclopedia Italiana (1932)
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FRANCESCO V d'Austria-Este, duca di Modena e Reggio

Giovanni Canevazzi

Figlio di Francesco IV e di Maria Beatrice di Savoia, nato a Modena il 1° giugno 1819, morto a Vienna il 20 novembre 1875. Non aveva l'ingegno del padre, e di lui non conobbe le finezze dell'astuzia, ma era sobrio e poco ambizioso. Più che di studî diversi preferì occuparsi di cose militari e fu prima generale delle truppe estensi, poi dell'esercito austriaco. Il 30 marzo 1842 sposò Adelgonda principessa di Baviera, che si prodigò in opere di carità per tutta la vita. Quando il 21 gennaio 1846 morì il padre, ne raccolse il governo senza idee proprie, senza un programma che fosse più consentaneo ai tempi alquanto mutati. Vero è che, appena assunto al potere, si liberò di uomini nefasti e indegni, ma seguì la piccola politica, spesso mal consigliato dai suoi cortigiani e dai suoi funzionarî, alle volte poco scrupolosi e spesso inetti, preoccupati soltanto che il duca non facesse cosa che potesse contrariare l'Austria. La rivoluzione del 1848 costrinse Francesco V a qualche concessione, come alla formazione della guardia civica e all'allontanamento del presidio austriaco che aveva al suo servizio. Dovette tuttavia abbandonare lo stato, dove venne costituito un governo provvisorio; ma dopo l'armistizio di Salasco rientrò nello stato, avendo però più perduto che guadagnato nella considerazione dei liberali, indignati soprattutto dal fatto che il duca, che aveva promesso necessarie e desiderate riforme, era venuto meno alla parola data. Si aggiunga che, mentre si dava credito alla voce che il duca avrebbe perdonato e amnistiato gli uomini della passata rivoluzione, si videro invece parecchi costretti all'esilio e a sentenze di varia pena: F. fu fatto segno perfino ad un attentato. Stava ricomponendo il suo piccolo esercito e riorganizzando i suoi uffici, quando, essendo stata ripresa la guerra, dovette ritirarsi a Brescello minacciato. Dopo Novara ritornò, attuò alcune riforme sagge, introdusse nuovi organismi, regolò la sistemazione di alcune opere pie; fondò e protesse istituti di cultura e di beneficenza, ma nello stesso tempo approvò le misure reazionarie della polizia. Screditato nell'opinione pubblica, l'11 giugno 1859 fu costretto a partire per sempre e a ritirarsi con le sue truppe a Bassano, in attesa. Avendo l'Assemblea nazionale modenese, presieduta dal Malmusi, proclamato la decadenza degli Estensi e l'annessione al regno di Vittorio Emanuele II, F., in un primo momento, protestò, ma poi, convinto che non avrebbe più riacquistato il trono, sciolse il corpo delle milizie rimastegli fedeli. Si ritirò a Vienna e in seguito fece varî viaggi per l'Europa.

Bibl.: L. Bosellini, Francesco IV e V, Torino 1861; T. Bayard de Volo, Vita di Francesco V, Modena 1878-85; B. Veratti, In morte dell'A. R. di F. V d'Este, in Opuscoli religiosi, letterari e morali, XII, serie 3ª, Modena 1875; L. Zini, Storia d'Italia dal 1850 al 1866, Milano 1866.

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