VANNI, Francesco
Pittore e incisore. Nacque a Siena nel 1563, vi morì nel 1619. Frequentò a Bologna la scuola di Bartolommeo Passarotti e fu aiuto in Roma di Giovanni de Vecchì; si orientò specialmente verso i toni e le forme baroccesche, accostandosi qualche volta agli effetti luministici del Beccafumi. La sua pittura rosea e sfumata si svolse quasi uniforme senza contrasti violenti e riesce per questo qualche volta monotona, ma in complesso piacque per le sue delicatezze e armonie e sopra tutto per il suo candore mistico. Opere sue si trovano a Pisa, Pistoia, Lucca, Montalcino e più numerose nella sua città nativa. Ricorderemo, tra le più significative, la Madonna della Concezione a Montalcino; a Siena: la Crocifissione in S. Giorgio, S. Ansano che battezza i Senesi nel duomo, la Canonizzazione di S. Caterina nell'oratorio omonimo, S. Caterina che segna il suo matrimonio mistico con Gesù nella chiesa del Rifugio; a Roma: la Caduta di Simon Mago in S. Pietro e S. Caterina morente in S. Cecilia in Trastevere. Nei suoi disegni troviamo una vivacità di tocco e una maggiore indipendenza dall'influsso del Barocci. Nelle sue poche incisioni si affina con una squisita sensibilità e ottiene effetti pittorici.
Il figlio di lui Raffaello, morto pare dopo il 1656, non si elevò dall'arte paterna e nelle poche pitture si rivelò piuttosto caraccesco. A lui si devono in grande parte il soffitto della chiesa di S. Vigilio a Siena e una Madonna nel Monte de' Paschi nella stessa città. Poco sappiamo dell'attività dell'altro figlio di Francesco, Michelangiolo, e la sua collaborazione col fratello al monumento del padre in S. Giorgio a Siena si limita alla coloritura del marmo, lavoro quindi più di mestierante che d'artista.
Bibl.: A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IX, vii, Milano 1934, pp. 1036-83 (con bibl. precedente).