Pittore (Pitigliano 1702 - Firenze 1788); allievo a Firenze di P. Anesi, a Roma studiò i paesaggi del Lorenese e di A. Locatelli e le vedute di G. P. Pannini, a Venezia (iscritto alla Fraglia dei pittori, 1736) risentì di M. Ricci. Lavorò a Bergamo (1736, 1747, 1748, 1751) e nel 1752 si recò a Londra, quindi ritornò a Venezia (1763), dopo aver visitato anche Parigi, la Germania, i Paesi Bassi. I suoi paesaggi, animati da figure, trattati con tocco leggero e arioso, sono di piacevole effetto decorativo: lo spirito eroico e romantico dei paesaggi di M. Ricci si trasforma in grazia arcadica.