franchezza
" Condizione di chi è franco " e quindi " libertà ", in tal senso strettamente imparentato con ‛ franchigia ' (v.): se quel benedetto Scipione giovane non avesse impresa l'andata in Africa per la sua [di Roma] franchezza (Cv IV V 19), e v. Fiore CLXX 8. È riferito alle donne, libere per natura ma rese schiave dalla società, in Fiore CLXXXIII 2, dove il pensiero è sostenuto dall'immagine dell'uccello, parimente messo a franchezza dalla natura e ingabbiato dall'uomo (v. 12).
Figuratamente, come virtù d'animo libero da timore, vale " ardire ", " fermezza spirituale " e anche " coraggio ": l'uomo ‛ leggiadro ' per nessuna grandezza / monta in orgoglio, ma quando gl'incontra / che sua franchezza li conven mostrare, / quivi si fa laudare (Rime LXXXIII 131); è ordinata al fine de la cavalleria franchezza d'animo e fortezza di corpo (CV I V 4); con tutta licenza e con tutta franchezza d'animo (IV IX 17); perché ardire e franchezza non hai...? (If II 123), nel quale ultimo esempio il termine fa parte di una dittologia sinonimica comune nell'uso antico: " pensa all'aiuto di Dio... spera in lui, e quinci nascerà l'ardire e la franchezza " (Giordano da Pisa Prediche, Firenze 1831, 253; v. altre attestazioni in F. Mazzoni, Saggio di un nuovo commento alla D.C., ibid. 1967, 306).
In Cv III I 8 tanta sollicitudine di prontezza è congettura del Giuliani accolta da Busnelli-Vandelli e dagli altri moderni; i codici hanno frantezza o franchezza.