WALSINGHAM, Francis
Statista inglese, nato nel 1532, morto nel 1590. Nel 1548 fu a King's College (Cambridge), centro di protestantismo spinto, poi (1550-52) viaggiò all'estero. Passò di nuovo sul continente durante il regno di Maria a causa della sua religione e nel 1555-56 tenne l'ufficio di consularius della nazione inglese nella facoltà di diritto civile dell'università di Padova. Fu membro del parlamento per Lyme Regis (1562-67) e per il Surrey (1574-90). Nel 1568 entrò al servizio di William Cecil. Fin dal principio il W. abbracciò la causa del protestantismo militante assai più caldamente del suo padrone. Nell'ottobre 1569 egli ebbe parte principalissima nello sventare la congiura di Roberto Ridolfi, che confessò di essere al corrente del progettato matrimonio tra Maria di Scozia e il duca di Norfolk e di fornire denaro a quest'ultimo.
Nel 1570 il W. fu inviato a Parigi per sostenervi gli ugonotti nelle loro trattative con la regina madre Caterina; ma al suo arrivo la pace era già conclusa. Tornò in Inghilterra nel settembre, ma nel dicembre 1570 fu di nuovo inviato a Parigi come ambasciatore. Suo incarico principale erano i negoziati per il matrimonio tra Elisabetta e il duca d'Angiò. Nell'agosto 1571 egli era convinto che il matrimonio si sarebbe concluso e concentrò i suoi tentativi nel negoziare una lega protestante per intervenire nei Paesi Bassi. Il progetto di matrimonio cadde definitivamente al principio dell'anno successivo. Tuttavia il trattato di Blois, firmato nell'aprile 1572, compì la "rivoluzione diplomatica" iniziata dalla nuova amicizia anglo-francese e formò tra i due paesi un'alleanza difensiva. Di nuovo si parlò di matrimonio, questa volta tra Elisabetta e il duca d'Alençon, ultimo figlio di Caterina de' Medici. Il W. desiderava che il matrimonio fosse una misura aggressiva contro la Spagna e incolpò, probabilmente a torto, l'esitazione di Elisabetta come causa del mutamento che nell'estate nel 1572 avvenne nella politica di Caterina e che culminò nella notte di S. Bartolomeo. Lasciò Parigi nell'aprile 1573; nel dicembre di quell'anno divenne segretario principale della regina e membro del consiglio privato.
Nei 17 anni durante i quali tenne l'ufficio di segretario, il suo influsso nel Consiglio e nel parlamento e la sua posizione di tramite tra la corona e il servizio diplomatico accrebbero l'importanza delle funzioni di segretario che si andarono sempre più avvicinando a quelle di un segretario di stato, il quale titolo fu usato per la prima volta nel 1601. Il W., che la regina trattava come suo factotum, contribuì principalmente allo sviluppo delle sue funzioni organizzando un servizio segreto meraviglioso, anche se privo d'ogni scrupolo.
Il principale campo d'attività del W. fu nella politica estera: in Francia, i rapporti degli ugonotti con la corona francese e la quasi farsesca continuazione delle proposte matrimoniali del duca d'Alençon; nei Paesi Bassi la questione di aiutare gli Olandesi nei loro sforzi per l'indipendenza. L'avvento sul trono di Francia di Enrico III nel 1574 significò un atteggiamento non amichevole verso l'Inghilterra e rinnovò la guerra civile con gli ugonotti. Per il Burghley l'irrequietezza degli ugonotti annullava ogni pericolo che altrimenti avrebbe potuto derivare dall'ostilità di Enrico; ma il W. insistette inutilmente per un'aperta alleanza con gl'insorti. Nel frattempo (1575) Elisabetta stava effettuando un riavvicinamento con la Spagna e nel 1575 ne seguì un dissidio con Guglielmo d'Orange; ma il timore che la resistenza degli Olandesi venisse meno o che la Francia intervenisse nei Paesi Bassi, spinse Elisabetta a una riconciliazione. Nel 1578 il W. e lord Cobham vennero mandati ambasciatori a L'Aia per raccogliere informazioni e protestare contro certe trattative del duca d'Alençon. Invano, al ritorno, il W. fece presente che Elisabetta poteva impedire simili approcci solo mandando aiuti diretti all'Orange. Intanto la crescente minaccia della Spagna condusse a un nuovo trattato con la Francia. Il progetto di matrimonio col duca d'Alençon venne riesumato; ma il W., mandato nel 1581 a Parigi per ottenere una lega senza il matrimonio, non concluse nulla.
L'ultima missione diplomatica del W. fu in Scozia nel 1583, quando la sua avversione contro approcci amichevoli con la Spagna fece di lui uno strumento recalcitrante. L'assassinio di Guglielmo d'Orange (1584) rimosse l'ultimo baluardo tra Inghilterra e Spagna e da allora fino al tempo della Invencible Armada (1588) compito principale del W. fu la scoperta di congiure, tra cui le principali furono quelle di William Parry e di Anthony Babington. Quest'ultima condusse all'esecuzione capitale di Maria di Scozia, provvedimento che il W. approvò pienamente. Egli ebbe parte essenziale nei preparativi per affrontare l'Armada nel 1588 e la distruzione di quella flotta dissipò il timore che lo aveva agitato per tutta la vita.
Bibl.: K. Stahlin, Sir F. W. und seine Zeit, Heidelberg 1908; Conyers Read, Mr. Secretary W., Oxford e Londra 1925.