ALMEIDA, Francisco de
È il celebre ammiraglio, conquistatore e primo viceré delle Indie portoghesi. Apparteneva a una delle maggiori famiglie del Portogallo, quella dei conti di Abrantes; e da giovane (era nato a Lisbona circa il 1450) si era distinto, combattendo contro i Mori, sotto Ferdinando d'Aragona, e partecipando alla conquista di Granata. Sopravvenuta una grave malattia agli occhi a Tristano da Cunha, che re Emanuele I aveva nominato governatore delle Indie, l'A., chiamato a sostituirlo, partì da Lisbona il 25 marzo 1505 con una poderosa flotta di ventidue navi e quindicimila uomini. Il 22 luglio, giungeva a Quiloa (Kilwa), e se ne impadroniva. Maggiore resistenza trovava nei Mori di Mombasa; ma anche di questa città riusciva a farsi padrone. La distrusse, e usò i vasti tesori che vi erano custoditi a condurre le successive spedizioni, nulla prendendo per sé. Ad Angediva (isola presso Goa), a Cananor e altrove costruì forti, e assicurò altri mezzi di difesa per i Portoghesi. Stabilita la propria residenza a Cochin, assunse, senza l'autorizzazione regia, il titolo di viceré. Strinse quindi un trattato commerciale con Malacca, e poté inviare a re Emanuele otto navi cariche di cannella e di altre spezie preziose. È questa la flottiglia, che, al comando di Fernando Soares, il 1 febbraio 1506 scopriva la costa orientale del Madagascar. Mentre l'A. si disponeva a una spedizione punitiva contro gli Egiziani, che nella battaglia navale di Dabul (1508) gli avevano ucciso il figlio Lorenzo (scopritore, con il Soares, dell'isola di Ceylon), giunse a Cochin, incaricato dal re di sostituirlo, Alfonso di Albuquerque. A. non volle rispettare l'ordine reale, e tenne prigioniero l'Albuquerque a Cananor, per poter eseguire il suo progetto di battere le flotte congiunte degli Egiziani e degli Arabi. E la punizione inflitta a costoro fu terribile: Francesco de Almeida corse, saccheggiandoli, parecchi porti, fra cui Goa e Dabul, e infine (febbraio 1509) distrusse completamente innanzi al porto di Diù la flotta nemica, nella quale combattevano numerosi slavi e veneti. Tornato a Cochin, liberò l'Alburquerque, e nel dicembre 1509 prese la via del ritorno: ma nel marzo 1510, disceso nella Baia Saldanha (ora baia della Tavola), al Capo di Buona Speranza, per farvi provvista di bestiame e acqua, fu trucidato dagli Ottentotti, con 65 suoi soldati.