TORRE, Francisco de la
Poeta spagnolo, nato a Torrelaguna verso il 1535, morto alla fine del secolo. Studiò legge all'università di Alcalá (1554-1556); poi dovette intraprendere la vita delle armi, obbandonata assai presto. Fu in relazione con Francisco de Figueroa, con Pedro Láinez e, negli ultimi anni, con Lope de Vega. Le notizie della sua vita sono assai scarse, subito mistificate e intorbidate dall'equivoco sorto sulla sua identità: il primo editore delle sue Obras (1631), il Quevedo, che in Fr. de la T. voleva indicare il poeta classico e composto, soprattutto anticulterano, lo confondeva con Alfonso de la Torre (v.); qualcuno, nell'incertezza, pensò che l'autore di queste Poesías fosse lo stesso Quevedo (L. J. Velázquez, nell'ed. del 1753), finché il Quintana e A. Fernández Guerra ristabilirono l'identità di Fr. de la T.
La sua lirica, infatti, non può confondersi né con quella, frammentaria e incolore, di A. de la Torre, né con l'altra, doviziosa ed esuberante, del Quevedo.
Fr. de la T. ha un'ispirazione lirica assai delicata, scaltritasi alla scuola della poesia italiana (Petrarca e Tasso soprattutto), da cui ha tratto non pochi motivi e più d'un accento, senza tuttavia abbassarsi a servile imitazione. Il prevalere dei toni malinconici, solitarî, pensosamente intimi, costituisce la fisionomia personalissima di questo poeta, fra timido e sognatore, consapevole della fragilità del suo contenuto amoroso e sentimentale: nei suoi componimenti (sonetti, canzoni, odi, egloghe, endichas) le risonanze italiane si rifanno voci nuove, originali, segnate da un'esperienza lirica lucidissima, specie in alcune poesie (A Tirsis, A la tórtora, A la cierva, A la Aurora, A Fili, ecc.), che rimangono tra le più belle della lirica del Cinquecento spagnolo.
Ediz. e bibl.: L'ediz. del 1631 in facsimile a cura di A. M. Huntington, New-York 1903; A. Fernández Guerra, Discurso leído en la R. Academia española, Madrid 1857; J. P. W. Crawford, Fr. de la T. y sus poesías, in Homenaje a Menéndez Pidal, ivi 1925.