Miranda, Francisco de
Generale e politico venezuelano (Caracas 1750-Cadice 1816). Combatté nell’esercito spagnolo in Africa e nelle campagne contro gli inglesi nell’America Settentrionale e nei Caraibi (1781-82). Accusato di irregolarità finanziarie, nel 1783 dovette esulare negli Stati Uniti; qui cercò di stringere alleanze per favorire la liberazione dell’America Latina dal dominio spagnolo; l’anno successivo fu in Inghilterra, dove tentò di guadagnare W. Pitt alla sua causa. Da Londra M. raggiunse le principali capitali europee, sempre in cerca di aiuti internazionali, e nel 1787 ottenne un parziale sostegno dalla zarina Caterina II. In quel periodo M. vagheggiava la creazione di un unico impero comprendente tutte le regioni di lingua spagnola dal Mississippi alla Terra del Fuoco, retto da un discendente degli inca come monarca costituzionale. Scoppiata la Rivoluzione francese, M. combatté nell’esercito rivoluzionario che nel 1792 conquistò Anversa e divenne (1793) comandante in capo delle truppe francesi nel Belgio. Resosi sospetto per i suoi rapporti coi girondini, fu processato con l’accusa di tradimento. Assolto, preferì tornare in Inghilterra, dove continuò a cercare aiuti per l’emancipazione dell’America spagnola. Passato negli Stati Uniti, nel 1806 organizzò una spedizione in Venezuela: sbarcato a Coro con pochi volontari, non riuscì a far sollevare la popolazione e dovette riparare ancora una volta a Londra; qui l’incontro con S. Bolívar lo convinse a rientrare in Venezuela, dove i creoli s’erano impadroniti del potere (apr. 1810). Generale dell’esercito nazionale, nell’apr. 1812 M. assunse poteri dittatoriali per difendere l’indipendenza del Paese dal tentativo di riscossa degli spagnoli. Venuto a patti con questi ultimi (25 luglio 1812), fu accusato di tradimento e consegnato da S. Bolívar agli spagnoli; morì in carcere a Cadice.