VILLALPANDO, Francisco de
Architetto e scultore castigliano, nato a Palencia, morto nel 1561. Dimorò a Valladolid e a Toledo, e in quest'ultima città aiutò Alonso de Covarrubias nei lavori dell'Alcázar, compiendovi nel 1554, col suo cognato Gaspar de la Vega, le arcate del cortile incominciate da González de Lara. Sono anche sua opera nella cattedrale di Toledo la cancellata (1541-1547) della cappella principale e i pulpiti adiacenti, ancora platereschi, nonché i battenti di bronzo della Porta dei Leoni. Gli si attribuiscono fondatamente i battenti con rilievi e i medaglioni nella porta della cappella del vescovo a Madrid. Si crede anche sua la cancellata della chiesa del Salvatore a Úbeda.
Ma più che con le sue opere, il V. diede grande impulso alla diffusione dell'arte del Rinascimento nella Spagna con la pubblicazione (1552) dell'opera intitolata: Terzo e quarto libro d'architettura di Sebastiano Serlio Bolognese, ora nuovamente tradotto dal toscano in castigliano da Francisco Villalpando, Architetto.
Per rendersi conto del profondo influsso esercitato da questa traduzione didattica sul cambiamento del gusto, basta tener presente che fino allora gli architetti spagnoli avevano avuto, come strumento della loro preparazione, soltanto le insufficienti Medidas del Romano, pubblicate da Diego de Sagredo nel 1526.
Bibl.: E. Llaguno y Almirola e J. A. Céan-Bermúdez, Noticias de los arquitectos y de la arquitectura de España desde su restauración, Madrid 1829; F. J. Sánchez-Cantón, Fuentes literarias para la historia del Arte Español, I, ivi 1923, pp. 125-145; O. Schubert, Historia del Barroco en España (traduz. spagnola), ivi 1924, passim; E. Tormo y Monzó, Las iglesias del antiguo Madrid, ivi 1927, pp. 51-52; A. Calzada, Historia de la Arquitectura española, Barcellona 1933, pp. 295 e 300-301.