FRANCO, Francisco
Nato il 4 dicembre 1892 a El Ferrol, nel 1907 entra nell'Accademia di fanteria di Toledo, e a 18 anni è nominato sottotenente. Nel febbraio 1912, F. raggiunge Melilla, nel Marocco spagnolo, e si arrola come ufficiale volontario nei cosiddettì "Regolari Indigeni", cioè nella massa d'urto dell'esercito coloniale. Ferito nel 1916 a Buit, torna in patria, ma preso dal suo "mal d'Africa" nel 1920 raggiunge il Marocco per arrolarsi nel Tercio Estranjero fondato solo da pochi mesi. Dopo la rotta del 21 luglio 1921, si distinse insieme con l'allora tenente colonnello Mola nella riconquista di Melilla. Allorché il Tercio ebbe perduto in combattimento il suo capo, da tutti concordemente fu indicato F. come il successore. Intanto la situazione della Spagna nel Riff si fa sempre più grave: Abd-el-Krim obbliga gli Spagnoli a ritirarsi da Xauen, minaccia Fez, si proclama sultano del Marocco. Il pericolo impone la collaborazione franco-spagnola, e F. riesce a fare accettare a Primo De Rivera quello sbarco d'Alhucemas, che avrà un posto notevole nel complesso quadro delle operazioni alleate di riconquista. La zona inviolata di Alhucemas nel 1925 viene occupata, il passaggio tra il Mediterraneo e la vallata di Tana-Fez è interdetto al nemico, la Spagna ha concluso il più grave dei suoi problemi d'Africa. In segno di riconoscimento dei suoi meriti, F. è nominato generale a 32 anni. Richiamato in patria all'inizio del 1928, viene nominato direttore dell'Accademia generale militare. Si dedica tutto al nuovo compito, circondandosi di ufficiali provetti, intraprendendo viaggi all'estero per utilizzare le esperienze altrui e chiamarle a fare della sua Accademia "la scuola più moderna del mondo nel suo tipo". Intanto il 14 aprile 1931 il movimento repubblicano si afferma vittorioso nelle elezioni amministrative. Proclamata la repubblica, F. invita l'Accademia a "sacrificare ogni pensiero e ogni ideologia al bene della nazione e alla tranquillità della patria". Ma dopo qualche settimana l'Accademia è soppressa, e nel 1933, allo scopo di renderlo "innocuo", lo si confina alle Baleari in qualità di comandante militare delle isole. Allo scoppio della rivoluzione dell'ottobre 1934, il ministro della Guerra Diego Hidalgo, memore delle qualità di F., lo chiama presso il ministero con l'incarico di reprimere il movimento rivoluzionario. Fiaccato il nerbo della rivoluzione, questa si frantuma in tante azioni locali in breve represse. Nella ristabilita tranquillità, essendo ministro della Guerra Gil Robles, viene decisa la riorganizzazione dell'esercito spagnolo sotto la guida di Franco, capo dello Stato maggiore generale. Questo lavoro costruttivo rimane interrotto il 16 febbraio 1936. La rivoluzione rialza la testa, e F. decide di fronteggiarla con l'aiuto di molti "divisionarî" delle guarnigioni con i quali si era tenuto in continuo contatto segreto. Sospettato, gli si affida il comando delle Canarie, mentre gli avvenimenti precipitano in Spagna, e nel Marocco l'esercito si solleva per difendere la patria contro la repubblica. F., liberate le Canarie, si porta per via aerea nel Marocco spostando in Africa l'asse della storia di Spagna. Da questo momento la vita di F. si confonde con la vita stessa della Spagna nazionale (v. spagna: Storia, App.). Col decreto del 30 gennaio 1938 F. ha dato alla Spagna un nuovo ordinamento costituzionale, in base al quale il generalissimo è capo dello stato, del governo, nonché comandante supremo delle forze di terra, di mare e dell'aria. La nuova legge istituzionale non pregiudica peraltro la forma definitiva dello stato.
Bibl.: Arrarás, Il Generalissimo Franco, Milano 1937.