Drammaturgo e scenografo spagnolo (Valdepeñas 1927 - Madrid 2016). N. è considerato uno dei grandi nomi del teatro spagnolo. La sua opera ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1992 ha conseguito il premio Príncipe de Asturias de las letras e dal 1986 è membro della Real Academia Española.
Studiò pittura presso l'Academia de bellas artes di San Fernando in Madrid. Tra il 1948 e il 1963 visse a Parigi, dove ebbe contatti con il teatro di avanguardia. Dopo aver trascorso un anno a Venezia, nel 1964 si trasferì a Madrid. La sua opera è stata da lui stesso classificata in due nuclei principali: il «teatro de farsa y calamidad» (El rayo colgado, 1952, pubbl. 1975; Tórtolas, crepúsculo ... y telón, 1953, pubbl. 1972; La señora Tártara, 1970, pubbl. 1980; Delirios del amor hostil, 1977; ecc.), in cui sopravvivono tempi, psicologie e linguaggio sostanzialmente tradizionali; e il «teatro furioso» (El combate de Ópalos y Tasia, 1953, pubbl. 1972; Pelo de tormenta, 1962, pubbl. 1973; La carroza de plomo candente, 1971, pubbl. 1972; Coronada y el toro, 1973; ecc.), in cui la linearità dell'azione è abbandonata, lo spazio scenico si apre a ogni possibilità, il linguaggio è distorto e antiletterario e i personaggi sono fortemente stilizzati. Del 1988 è la Trilogía italiana, che comprende, accanto a Salvator Rosa o El artista, i precedenti El baile de los ardientes (1974) e Los españoles bajo tierra (1975). N. si è dedicato anche alla narrativa: del 1994 è il suo primo romanzo El viaje a Pantaélica, cui seguirono Oceánida (1995) e La mutación del mentiroso (2004). Nel 2002 ha pubblicato la biografia Las cosas como fueron.