QUIÑONES, Francisco
Cardinale spagnolo nato verso il 1482 nel regno di León, morto a Veroli il 5 novembre 1540. Figlio del conte di Luna, fu prima al seguito del cardinale F. Ximenes, poi entrò a 16 anni nell'Ordine dei minori dove percorse le varie cariche di custode, commissario generale e nel 1523 di ministro generale. Come generale visitò i conventi di Spagna, Italia e Belgio, promovendo gli studî e rinvigorendovi la disciplina, e mandò dodici missionarî nel Messico, dove già dal 1521 sarebbe voluto andare egli stesso.
Dopo il sacco di Roma, il Q. fece da intermediario tra Carlo V, di cui godeva la fiducia, e Clemente VII, chiuso in Castel S. Angelo, per ottenere la liberazione del pontefice (avvenuta nel dicembre 1527) e riconciliare pienamente le due potestà: ciò che egli riuscì a conseguire mediante i due trattati di Barcellona (1528) e di Cambrai (1529). Come compenso di questi suoi servigi ebbe nel 1528 il cardinalato. Paolo III se ne servì (1536) come ambasciatore a Ferdinando I, per adunare a Mantova quel concilio che poi fu riunito a Trento nel 1545.
Scrisse norme legislative per il suo ordine, ma la sua fama di studioso è raccomandata alla riforma del breviario che non ebbe seguito ma era suggerita da criterî encomiabili, e cioè che nel giro di una settimana fosse recitato tutto il Salterio, che la Scrittura fosse letta nelle sue parti principali una volta l'anno, e che la recitazione fosse presso a poco della stessa lunghezza ogni giorno, evitando così i lunghi uffici domenicali; tali criterî furono sostanzialmente accettati nella riforma del breviario ordinata dal papa Pio X (1911). Il breviario del cardinale Q. fu detto anche Breviarium Sanctae Crucis per essere il Q. titolare della basilica di S. Croce in Gerusalemme.