TOLEDO, Francisco
Cardinale gesuita, teologo ed esegeta, nato a Cordova il 4 ottobre 1532, morto a Roma il 14 settembre 1596. Studiò teologia a Salamanca sotto Domenico Soto e, addottoratosi, prese a leggere ivi stesso un corso triennale sulle arti. Nel 1558 lasciò Salamanca per farsi gesuita in Simancas. La fama del suo eccellente sapere, il proposito che il generale dei gesuiti, p. Lainez, aveva di dare al nuovo Collegio Romano professori veramente egregi, fecero sì che l'anno seguente il T., ancor novizio, fosse chiamato a Roma e posto a leggere filosofia in quel collegio. Dopo alcuni anni passò alla cattedra di teologia, ammirato per la chiarezza e precisione dell'insegnamento. Pio V nel 1569 lo volle predicatore del palazzo apostolico, nel quale ufficio durò ventiquattro anni, indi teologo della S. Penitenzieria, e nel 1571 lo diede compagno al cardinale Commendone legato a Massimiliano imperatore e a Sigismondo re di Polonia per unire le forze cristiane contro la Mezzaluna. Gregorio XIII l'inviò nel 1580 all'università di Lovanio a promulgarvi la bolla di condanna degli errori di Baio; Gregorio XIV lo ascrisse tra i revisori del testo della Volgata, e Clemente VIII infine, che l'ebbe consigliere in gravi circostanze (come per es. nelle incertezze per l'assoluzione di Enrico IV), il 17 settembre 1593 lo elevò, primo tra i gesuiti, alla dignità cardinalizia da lui portata appena un triennio.
Tra le principali opere del T. tengono, nella filosofia, il primo luogo i Commentaria una cum quaestionibus in universam Aristotelis logicam; quelli ai tre libri De anima, ai due De generatione et corruptione, che videro tutti molte e ampliate edizioni, e dal 1572 al 1592 corsero come libri di testo nelle scuole peripatetiche. Divulgatissima fu pure per tutto il Seicento la sua Summa o De instructione Sacerdotum libri septem. Nell'esegetica biblica lasciò i Commentarii al Vangelo di Giovanni, ai primi XII capi di Luca (postumi questi ultimi), all'epistola ai Romani. L'opera sua massima nel campo della teologia dogmatica, con sue opinioni personali, vale a dire l'Enarratio in Summam theologiae S. Thomae in quattro tomi, per una strana anomalia, vide la luce soltanto nel 1869-70 per le cure del P. G. Paria. Le prediche non furono mai stampate. Indagini moderne hanno mostrato come il T. favorisse quei gesuiti suoi connazionali che verso il 1590 tanto brigarono per alterare sostanzialmente l'istituto della Compagnia di Gesù e per rimuovere dal suo governo il grande generale Claudio Acquaviva.
Bibl.: A. Ciaconius, Vitae et res gestae... S. R. E. Cardinalium, IV, Roma 1677, coll. 278-280; H. Hurter, Nomenclator litter., I, Innsbruck 1892, pp. 90-94; n. 77; A. Astrain, Historia de la Comp. de Jesús en la Asistencia de España, II, Madrid 1905, pp. 64-66; III, ivi 1909, pp. 528-31, 569-74, 630-33; IV, ivi 1913, pp. 55-59. Per la bibliografia, v. C. Sommervogel, Bibl. de la Comp. de Jésus, VIII, Parigi 1898, coll. 64-82.