VILLAESPESA, Francisco
Poeta e drammaturgo spagnolo, nato a Laujar (Almeria) il 14 ottobre 1877, morto a Madrid il 9 aprile 1936. Compiuti i suoi studî all'università di Granata, si trasferì a Madrid, dove fece parte del gruppo costituito fra gli altri da Azorín, Benavente, Baroja, che faceva capo alla rivista Vida literaria. Nel 1898 pubblicò il suo primo libro, Intimidades, seguito poi da Tristitia rerum; Flores de Almendro; Luchas y confidencias; ma soprattutto in La copa del rey de Thule rivelò definitivamente la sua personalità. Esordì nel teatro con El alcázarde las perlas, poema drammatico imbevuto di orientalismo, che parve una rivelazione.
Il V. è un poeta lirico che segue con tecnica modernista l'ispirazione di Zorrilla, dal cui Poema de Granada si direbbe scaturita tutta la sua poesia, con maggior realismo, ma con minore enfasi romantica. Ama riprodurre la vita degli arabi di Granata in versi di sapore classico, finemente cesellati e pervasi di un lirismo colorito, sensuale, immaginoso, ornamentale come quello dell'architettura moresca.
Le sue opere principali sono, oltre alle già citate: Canciones del camino (1906); El patio de los arrayanes (1908); Bajo la lluvia (1910); El jardín de las quimeras (1909); Las horas que pasan (1909); La fuente de las gacelas (1916); Andalucía (1911); Los nocturnos del Generalife; Torre de marfil, ecc. Lavori teatrali: Doña María de Padilla; La maja de Goya; La leona de Castilla; Judith; El rey Galaor; Aben aumeya; El halconero, ecc. Scrisse poi in prosa i seguenti romanzi: Zarza florida; La tela de Penélope; Resurección; Las garras de la pantera, ecc.