ALFANO, Franco (II, p. 384)
Lasciata nel 1939 la direzione del conservatorio di Torino, l'A. tenne dal 1940 al 1942 la sovrintendenza del Teatro Massimo di Palermo. Dal 1943 in poi, ritiratosi a S. Remo, si è dedicato esclusivamente alla composizione. Nel 1948 è stato nominato membro corrispondente dell'Institut de France.
La sua produzione successiva al 1930 novera importanti lavori in ogni genere di musica: per il teatro l'A. ha infatti composto tre nuove opere: L'ultimo Lord (3 atti di U. Falena e A. Rossato), prima rappr. Napoli 1930; Cyrano de Bergerac (4 atti di H. Rostand), Roma e Parigi 1936 e un Dottor Antonio (3 atti, dal romanzo di G. Ruffini), oltre a nuove versioni di opere precedenti, quali Don Giovanni di Manara (già L'omora di Don Giovanni), Firenze 1941, e Sakùntala (già La leggenda di Sakùntala) stesa dal 1944 al 1945 e tuttora inedita.
La musica strumentale s'è arricchita di nuove pagine, tra le quali due sinfonie (II Sinfonia, 1933; e Sinfonia breve, per 32 strumenti, 1934); tre pezzi Hic est illa Neapolis che, con l'aggiunta di un preludio, sono stati adattati a balletto sotto il titolo Vesuvio (S. Remo 1933); un Divertimento per orchestra con pianoforte obbligato (1936), il III Quartetto e un Quintetto (1945). Con particolare fervore l'A. ha poi coltivato in qouesti anni la musica vocale da camera e da concerto, con gran numero di liriche per canto e pianoforte, o per canto e orchestra.
Bibl.: A. Della Corte, Ritratto di F. A., Torino 1935.