Medico italiano (Venezia 1924 - ivi 1980). Nel 1961, assumendo la direzione dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, iniziò quello che doveva poi costituire il principale movimento per l'abolizione dell'istituto manicomiale in Italia. Proseguì a Parma l'azione di liberalizzazione, che trovò il suo punto culminante a Trieste, del cui ospedale psichiatrico egli divenne direttore nel 1971. Nel 1977, in seguito ai suoi costanti sforzi, l'ospedale poté considerare conchiusa la propria attività. Determinante il suo apporto nella riforma legislativa del 1978, che ha deciso in linea di principio la soppressione degli ospedali psichiatrici. Tra le opere: L'istituzione negata (1968); La maggioranza deviante (1971) in collaborazione con la moglie F. Ongaro; Crimini di pace (1975). Postumi, gli Scritti (2 voll., 1981-82), curati dalla moglie.