Mannino, Franco
Compositore, pianista e direttore d'orchestra, nato a Palermo il 25 aprile 1924. Largamente impegnato nel teatro musicale, ha messo il proprio percorso artistico al servizio del cinema come compositore di oltre cento colonne sonore, oltre che come direttore d'orchestra. Collaborò a lungo con Luchino Visconti, e, tra gli altri registi, anche con John Huston, Damiano Damiani, Mario Soldati.
Effettuò gli studi di pianoforte con Renzo Silvestri e di composizione con Virgilio Mortari presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, intraprendendo poi una carriera internazionale come compositore, pianista, direttore d'orchestra e direttore artistico di teatri e istituzioni musicali. Accademico di Santa Cecilia, M. è autore di diversi saggi (da ricordare Visconti e la musica, 1994; Musica per film, 2002). Il nucleo maggiore della sua produzione compositiva è costituito dalle opere liriche e dagli altri lavori di teatro musicale, cui si affianca tuttavia un importante catalogo strumentale e vocale, con dodici sinfonie, diversi lavori per strumento solista e orchestra, brani per pianoforte e altri organici da camera. Nello spaziare tra i vari generi musicali non si è lasciato in alcun modo condizionare da frontiere precostituite, fondendo liberamente stili, spunti, repertori e tecniche compositive in vista della resa artistica complessiva e più specificamente delle dimensioni comunicative e drammaturgiche.
Tra le prime colonne sonore per film di Luchino Visconti ‒ autore a sua volta di diversi libretti per brani di teatro musicale di M., come il balletto Mario e il mago risalente al 1956, tratto da un racconto di Th. Mann e vincitore del premio Djagilev, e l'opera Il diavolo in giardino del 1963 ‒, di rilievo la musica di Bellissima (1951), su temi dall'Elisir d'amore di G. Donizetti, che costituisce un ironico commento alle riflessioni del regista sul mito del cinema. L'impiego o il riferimento a brani noti del repertorio sinfonico o operistico sarebbe stata anche negli anni successivi una costante del lavoro di M. per il cinema, destinata a manifestarsi nelle colonne sonore originali ma anche in contributi di diverso tipo. Da ricordare in tal senso la complessa operazione di Morte a Venezia (1971), sempre di Visconti, tratto da Th. Mann, il cui protagonista è un compositore ispirato alla figura di G. Mahler e per il quale M. diresse l'orchestra in un'articolata scelta di brani mahleriani (l'Adagietto in particolare costituisce la vera cifra musicale del film), di Beethoven, Hoffmann, Strauss e Musorgskij. Ancora per Visconti compose le colonne sonore di Gruppo di famiglia in un interno (1974) e L'innocente (1976). Tra le collaborazioni con altri registi, vanno segnalate le prime prove con Domani è un altro giorno (1951) di Léonide Moguy; Beat the devil (Il tesoro dell'Africa) di Huston e La provinciale di Soldati, entrambi del 1953. Degli anni successivi sono le musiche per il film a episodi Amore in 4 dimensioni (1964, regia di Massimo Mida, Jacques Romain, Gianni Puccini e Mino Guerrini), nelle quali M. interseca stili diversi, dalla bossa nova al jazz, a più tradizionali melodie orchestrali neoromantiche; nonché le colonne sonore per Giuseppe Patroni Griffi (Identikit, 1974) e Damiano Damiani (Un uomo in ginocchio, 1979).