FRANCOFORTE sull'Oder (ted. Frankfurt an der Oder; A. T., 53-54-55)
È la maggiore città del Brandeburgo dopo Berlino, capoluogo d'uno dei suoi due distretti, posta sull'Oder, che è qui navigabile, 27-52 metri sul mare, a 90 km. dal confine polacco e a 75 da Berlino.
Sorta là dove una terrazza costringeva l'Oder a restringere il suo corso, permettendo quindi un facile passaggio (da cui il nome: Furt "passaggio, guado") e nello stesso tempo buone condizioni d'insediamento, che le derivano dal trovarsi su un importante fiume e nello stesso tempo su un'antica valle glaciale (Berlino-Poznań), e quindi all'incrocio delle vie che conducono dalla Slesia al Baltico e dalla Germania Centrale alla Polonia. La parte maggiore della città è sulla sinistra del fiume, dove attorno alla chiesa di San Nicola, in prossimità dell'Oder, era il centro dell'antico borgo anseatico, che ha in parte, nella cosiddetta Unterstadt, conservato il suo carattere antico; accanto ad esso, ma nettamente separata per il carattere moderno delle case, è la città recente, estesasi sempre più verso ovest e sud-ovest, con strade larghe e molte grandiose costruzioni degli ultimi anni (scuole Hindenburg, Musikheim, chiesa di San Giorgio); l'allargamento della città si è svolto secondo un piano organico, che ha tenuto conto perfino del colore delle nuove case (nel dopoguerra ben 3000); anche la stazione ferroviaria è stata spostata verso SO. (nel luogo dove era prima la stazione merci). È stato poi costruito un grandioso stadio (285 mila mq.) e nel 1931 è stata inaugurata l'Accademia pedagogica. I dintorni sono molto boscosi. Sulla destra dell'Oder, unito con un ponte di 260 metri è il Damm-Vorstadt, quartiere basso difeso dal fiume con argini. Il porto sull'Oder è posto a nord, presso il Küstriner Vorstadt. L'industria s'occupa della fabbrica di macchine, scarpe, cioccolato, mobili, prodotti chimici.
Nell'anteguerra la grande vicinanza di Berlino (un'ora di treno diretto e 20 corse al giorno) e lo sviluppo di Posen (Poznań) avevano assai ridotto l'importanza di Francoforte, che aveva avuto un'università dal 1506 al 1811 e che dal 1780 al 1890 aveva visto tre volte all'anno le sue vie gremite di commercianti in occasione delle fiere; verso Lipsia era emigrato anche il commercio delle pellicce. Infatti gli abitanti, che erano 54.000 nel 1885 erano aumentati solo a 65.000 nel 1919. Poi, ceduta Poznań alla Polonia, la città è diventata il centro dell'Ostmark, la regione tedesca che è a contatto con gli Slavi nel punto dove questi si avvicinano di più a Berlino. Ha quindi acquistato importanza militare e anche la sua posizione commerciale è migliorata. Conta oggi 70.880 ab., per lo più protestanti (4950 cattolici e 670 ebrei).
Monumenti. - La chiesa di S. Maria, ampia costruzione di mattoni (princ. sec. XV), nel sec. XVI venne ampliata con altre due navate: la sua torre settentrionale, che sola rimane, coi suoi merli e la punta tozza è caratteristica della regione centrale dell'Oder. Nell'interno, condotto a termine nel 1830, sono da osservare il grande altare a sportelli (1482), il tabernacolo del Sacramento di stile gotico tardo, il bacino d'ottone del fonte battesimale (1376) e il candelabro a sette braccia della stessa epoca. Il Palazzo comunale nelle parti essenziali è del periodo gotico tardo. Vanno ricordate alcune case di stile gotico tardo e numerosi edifici barocchi, principalmente l'antica università (1694). Nel palazzo Lienau si trova il Museo d'arte e di scienze naturali. Nella biblioteca della chiesa di S. Maria sono molti oggetti antichi e incunaboli.
V. tav. VI.
Storia. - Deve la sua origine alla colonizzazione tedesca nei paesi ad oriente dell'Elba, originariamente slavi. Innalzata a rango di città nel 1253 dal margravio Giovanni di Brandeburgo, ebbe molto a soffrire nel secolo XIV delle lotte fra la casa di Wittelsbach e quella di Lussemburgo; ma poté tuttavia presto svilupparsi economicamente grazie alla sua posizione, ed entrò nel 1368 nella Lega anseatica. Fu assediata per due volte, ma inutilmente, dagli ussiti nel 1429 e nel 1432. Nel 1535 aderì al movimento luterano. Nella guerra dei Trent'anni fu occupata ora dagli Svedesi, ora dagl'imperiali; nella guerra dei Sette anni, dai Russi. Nel 1806-08 e 1812-13 fu occupata dai Francesi.
Bibl.: W. Jung, Die Kunstdenkmäler der Stadt Frankfurt an der Oder, Berlino 1912; H. Bieder e A. Gurnik, Bilder aus der Geschichte der Stadt Frankfurt, 3ª ed., Francoforte s. O. 1913; Frankfurt an der Oder, Hauptstadt der mittleren Ostmark, edito dal comune, 2ª ed., Berlino 1924; F. Plage, Frankfurt an der Oder, wie es war und wurde, Francoforte s. O. 1928.