BONIVARD, François
Nacque a Seyssel verso il 1493 di nobile famiglia savoiarda; morì a Ginevra nel 1570. Successe nel 1514 allo zio Giovanni Amedeo nel priorato di Saint-Victor, vasto benefizio alle porte di Ginevra, politicamente importante nel conflitto sempre più acuto fra la città e il duca di Savoia. Benché vivamente sollecitato dal partito ducale, il giovane Bonivard, di spiriti combattivi ed energici, fece causa comune col Berthelier e con gli Eidguenots ginevrini; caduto prigioniero una prima volta nel 1519, quando il duca operò militarmente contro la città, e liberato dopo quasi un anno di prigionia, ricadde nelle mani degli avversarî nel 1530 e fu tenuto prigioniero per sei anni nel castello di Chillon. Racconta egli stesso che dopo due anni di trattamento abbastanza umano, in seguito ad una visita del duca a Chillon, venne calato nei sotterranei del castello, più bassi del lago, dove le orme dei suoi passi, per il suo lungo passeggiare, rimasero impresse nella roccia (è l'eroe del poemetto famoso del Byron, The prisoner of Chillon). Nel 1536 lo liberarono i bernesi, accompagnati da qualche ginevrino. Durante la sua cattività Ginevra aveva abbracciato la Riforma e proclamata la sua indipendenza. E s'era appropriati i beni dipendenti dal convento di Saint-Victor. Benché il Consiglio cercasse di riconoscere le benemerenze del B. verso la repubblica, nominandolo cittadino, membro del Consiglio dei Duecento, con alloggio e pensione, non volle però restituire i territorî occupati, e il B. dovette sostenere contro di esso lunghi e vani contrasti, perché gliene fossero almeno restituite le rendite. Nel 1538 si venne infine a una transazione.
Opere. - Nel 1542 il B. fu incaricato di scrivere la storia della città. Le sue Chroniques de Genève, condotte fino al 1530, fondate su cronache e su documenti di archivio, sono un'opera d'indubbio valore storico, nonostante il tono troppo spesso libellistico, ma meritano il giudizio che diede di esse Calvino: mancano di gravità e di equilibrio. Vi si rivela una vivace, gioviale, sarcastica mentalità rabelaisiana, e le pagine migliori dimostrano che il B. era più fatto per il grasso e giocondo novellare che per la storia vera e propria. Lo stesso deve dirsi delle numerose altre opere cui consacrò i suoi ultimi anni: ricche tutte di onesto buon senso e nutrite di buona cultura, ma tutte come solcate da sprazzi di allegria un po' triviale. Le Chroniques furono pubblicate la prima volta nel 1831; migliore è l'ed. di G. Revilliod, Ginevra 1868. Pure per ordine della repubblica compose il trattato De l'ancienne et nouvelle police de Genève (finito nel 1556), sorta di seguito alle Chroniques. È degno di nota lo scritto De noblesse et de ses offices ou degrez et des troiz estatz monarchique aristocratique et démocratique, specie di supplemento teorico alle Cronache, perché ci mostra i concetti del tempo sul diritto feudale. Come riformato, il B. ci ha lasciato il suo pensiero soprattutto in due piacevolissimi, un po' sguaiati libelli: Advis et devis de la source de l'idolatrie et tyrannie papale, ecc. (specialmente interessante per i gustosi aneddoti sui papi del suo tempo) e Advis et devis desquelz sont les vrayz ou les faux miracles. Ha però anche delle pagine coraggiose sui nuovi correligionarî: Advis et devis des difformés réformateurs. Nella confusissima Amartigénée ha affrontato il problema dell'origine del peccato. Negli Advis et devis des langues ha mostrato una vivace curiosità per alcuni problemi linguistici. I libri del B. hanno costituito il primo nucleo dell'attuale Biblioteca pubblica di Ginevra. I varî trattati sopra menzionati furono raccolti dal Chaponnière e dal Revilliod in 2 voll. nel 1856 e 1865 a Ginevra. Le poche poesie, nettamente medievaleggianti, furono edite da Ph. Plan, in Mém. et docum. p. p. la Société d'hist. et d'archéol. de Genève, XIX (1877), pp. 286-295.
Bibl.: H. L. Bordier, Fr. de B. chroniqueur genevois du seizième siècle, in Bibliothèque de l'École des Chartes, s. 2ª, II (1845-46), pp. 385-405; C. M. Magnin, Notice sur F. B., in Mém. de l'Académie de Savoye, s. 2ª, III; J. J. Chaponnière, Notice sur Fr. B. prieur de Saint-Victor et sus ses écrits, in Mém. et docum. p. p. la Société d'hist. et d'archéol. de Genève, IV (1945), pp. 138-245 (ripubblicato nel t. I delle Chroniques, ed. 1867, pp. v-lxxvi); M. Monnier, Fr. Bonivard, pubbliciste genevois défenseur de la Reforme, in Revue des deux mondes, agosto 1869.