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CACAULT, François

di Antonio Maria Colini - Enciclopedia Italiana (1930)
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CACAULT, François

Antonio Maria Colini

Diplomatico francese, nato a Nantes il 10 febbraio 1743, morto a Clisson (Loira inferiore) il 5 ottobre 1805. Insegnante di matematica alla scuola militare di Parigi, dovette abbandonare l'impiego e la Francia per aver ferito gravemente in duello il suo avversario. Dal 1769 al 1775 visse in Italia, della quale studiò la lingua, l'arte e i costumi. Tornato in Francia, entrò in diplomazia, e fu nominato segretario d'ambasciata a Napoli, e qui, partito il Talleyrand, restò come incaricato d'affari (1791). La Convenzione lo destinò quale residente a Roma, ma egli non poté giungervi e dovette fermarsi a Firenze, riuscendo a staccare la Toscana dalla coalizione antifrancese. Fu negoziatore e firmatario per la Francia del trattato di Tolentino. Abile ed energico rappresentante del Direttorio, si mostrò a Roma, ove si recò per l'esecuzione dei patti, onesto e pieno di tatto, opponendosi energicamente alle ingiuste esazioni del Haller. Sostituito da Giuseppe Bonaparte, ebbe nuova destinazione in Toscana. Ma il suo temperato giacobinismo e la naturale mansuetudine lo fecero cadere in disgrazia. Eletto più tardi membro del Consiglio dei Cinquecento, si accostò al Bonaparte dopo brumaio. Entrato nel Corpo legislativo (1800), fu dal primo console inviato ministro plenipotenziario a Roma, latore del quinto progetto di concordato con la Santa Sede. In mezzo a difficoltà d'ogni genere, il C., che aveva saputo conquistarsi le simpatie del papa e del Consalvi, condusse a buon fine le trattative (marzo-luglio 1801). Nel luglio 1803 il C., con gran dolore di Pio VII, fu sostituito dal cardinale Fesch. In patria fu eletto membro del Senato conservatore e commendatore della legion d'onore (1804). Uomo di varia cultura e collezionista intelligente lasciò alcuni scritti letterarî e una magnifica raccolta di opere d'arte, che fu più tardi incorporata nel museo di Nantes.

Bibl.: A. Messana, F. C. ministro plenipotenziario della Rep. franc. presso la S. Sede, Roma 1924; G. Bezzi, Il primo conflitto tra Napoleone e la S. Sede, Torino 1927; G. Costant, L'église de France sous le Consulat et l'Empire, Parigi 1928.

Vedi anche
Pio VI papa Giannangelo Braschi (Cesena 1717 - Valence 1799). Sotto il suo pontificato la Chiesa subì gravi colpi con la diffusione del giurisdizionalismo, lo scoppio della Rivoluzione francese e infine le campagne napoleoniche: dopo la perdita (Pace di Tolentino, 1796) delle legazioni pontificie e la proclamazione ... diplomazia L’insieme dei procedimenti attraverso cui uno Stato mantiene le normali relazioni con altri soggetti di diritto internazionale (Stati esteri e altri enti con personalità internazionale), per contemperarne gli interessi in contrasto e favorire la reciproca collaborazione per la soddisfazione di comuni ... duello Combattimento ad armi pari fra due contendenti, sia quali campioni di due popoli in lotta, per decidere le sorti del conflitto evitando un più grave spargimento di sangue ( d. guerresco); sia come prova di valore (tra cavalieri nelle guerre medievali, o in giostre, tornei ecc.); sia come mezzo di decisione ...
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    Diplomatico francese (Nantes 1742 - Clisson 1805), dal 1769 al 1775 in Italia, ne studiò lingua, arte e costumi. Diplomatico, fu incaricato d'affari a Napoli dal 1785 e conservò tale posto anche sotto la Rivoluzione; nel 1791 fu destinato a Roma; trattenuto in Toscana, la staccò dalla coalizione antifrancese. ...
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