MÉZERAY, François-Eudes de
Storico, nato nel 1610 nel villaggio di Houay (comune di Ry presso Argentan, Bassa Normandia) da Isacco Eudes, chirurgo e proprietario di terre. Assunto il soprannome di Mézeray da una località così denominata del comune di Ry, studiò all'università di Caen; poi si recò a Parigi dove scrisse poesie e satire. Andato in seguito presso l'esercito, in qualità di commissario, fece la campagna in Fiandra e Piccardia del 1635 e 1636; ma abbandonò quasi subito tale carriera, e ritornato a Parigi attese agli studî, preparando la sua Histoire de France, il cui primo volume apparve nel 1643 (il II, nel 1646; il III e ultimo nel 1651). L'opera gli acquistò larga rinomanza, e gli valse nel 1648 un posto all'Académie française; della quale il M. attese da allora e per lunghi anni ad allestire il Dictionnaire, anche con lavori preparatorî come le Observations de l'Académie Françoise touchant l'orthographe... (1673). Nel 1675 divenne segretario perpetuo dell'accademia. Storiografo del re, continuava tuttavia a occuparsi di studî storici; e nel 1668 uscì l'Abregé chronologique ou Extraict de l'histoire de France (voll. 3), di cui una seconda edizione, ritoccata in alcune parti (sulle imposte) ch'erano state aspramente biasimate dal Colbert, fu pubblicata nel 1672. E, ancora, redasse un Dictionnaire historique géographique etimologique particulièrement pour l'histoire de France et pour la langue françoise, pubblicato poi nel 1732 sotto il titolo Mémoires historiques et critiques sur divers points de l'histoire de France; e s'intrattenne su L'origine des François ou Histoire de France avant Clovis. Morì a Parigi il 10 luglio 1683.
L'opera storica di M. - sia l'Histoire, sia l'Abrégé chronologique - ebbe fama larghissima e gran favore di pubblico; e costituì per lungo tempo, si può dire sino al sec. XIX, una delle classiche storie generali della Francia, nonostante le critiche a cui la sottopose alla fine del secolo XVII il padre Daniel. Fortuna indubbiamente superiore ai reali meriti dell'opera, la quale, redatta secondo il doppio modello cronachistico (suddivisione per anni) e umanistico (discorsi introdotti nella narrazione ecc.), non rappresenta nulla di nuovo nella storia della storiografia e non è nemmeno ricca di particolare forza di rappresentazione. Tuttavia, per lo sforzo d'imparzialità e di serenità che l'autore dimostra e anche per buona conoscenza di fatti e di uomini, essa è indubbiamente degna di attenzione nelle parti più vicine al M., cioè soprattutto nelle parti dedicate alla seconda metà del sec. XVI.
Bibl.: W. H. Evans, L'historien Mézeray et la conception de l'histoire en France au XVIIe siècle, Parigi 1930.