GENY, François
Filosofo del diritto nato a Baccarat (Meurthe-et-Moselle) nel 1861; dal 1901 è professore di diritto civile all'università di Nancy.
Nel 1899 il G. pubblicò l'opera Méthode d'interprétation et sources en droit privé positif (2ª ed., Parigi 1919), in cui, opponendosi al pensiero dei cosiddetti esegeti del Codice Napoleone, esclude che l'ordine giuridico possa esaurirsi nella legge, sempre più incapace a disciplinare il numero ognora crescente degli umani rapporti. Nei testi legislativi distingue due elementi: la norma implicita alla formula (il donné, come dirà poi) e i principî che la dottrina sviluppa dalla comparazione delle varie formule, le costruzioni e i sistemi (il construit); quello veramente proprio della legge, questo prodotto dell'interpretazione. È rivendicata quindi all'interprete una funzione attiva, non arbitraria, bensì fondata oggettivamente sulla natura delle cose. Entro questi limiti il giurista svolge e feconda la sua materia progressivamente. Nell'altra sua grande opera: Science et technique en droit privé positif (Parigi 1914-1924, voll. 4) il G. approfondisce il dualismo tra donné e construit, che risolve in quello di science e technique. Al fondo del dato trova un elemento base, l'irriducibile diritto naturale, riconoscibile per la sua potenza a generare norme applicabili ai rapporti interumani, categoriche e coercibili. Mentre la scienza ha per oggetto lo studio dei dati delle fonti reali, la tecnica si occupa della messa in opera di quei dati attraverso un'elaborazione intellettuale: fonti formali, terminologia, costruzioni giuridiche, finzioni, ecc. Per quanto persistano nel pensiero del G. ineliminati vecchi motivi giusnaturalisti, il suo influsso sulla giurisprudenza francese è stato decisivo per allontanarla dalle degenerazioni positiviste e orientarla progressivamente. Altre opere del G.: La notion de droit positif à la veille du XXe siècle. Digione 1901; Des droits sur les lettres missives, Parigi 1911, voll. 2.
Bibl.: F. Battaglia, in Rivista internazionale di filosofia del diritto, IX (1929), pp. 200-212; id., La crisi del diritto natur., Venezia 1930, pp. 17-37.