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HANRIOT, François

di Alberto Maria Ghisalberti - Enciclopedia Italiana (1933)
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HANRIOT, François

Alberto Maria Ghisalberti

Rivoluzionario francese, nato a Nanterre (Seine) nel 1765, morto a Parigi il 28 luglio 1794. Avventuriero volgare e collerico, infiammatosi per le idee rivoluzionarie, divenne capo battaglione della guardia nazionale e fu fedelissimo a Robespierre. Posto alla testa del popolo armato ebbe parte notevole nella lotta contro i girondini (31 maggio-2 giugno 1793), facendo trionfare materialmente quella che il Garat aveva chiamato un'insurrezione morale. Con i suoi soldati e i suoi cannoni circondò e intimidì la Convenzione e contribuì a strapparle il decreto d'accusa contro i 22. Divenuto comandante dell'armée de Paris, H. fu lo strumento di Robespierre per abbattere Hébert e Danton. Ma quando il 9 termidoro la Convenzione si ribellò al dittatore, i primi arresti decretati furono quelli dei due generali H. - la bourrique à Robespierre, come lo chiamavano alle Halles - e Boulanger e del presidente del tribunale rivoluzionario, Dumas. H. tentò di eccitare il popolo a un altro 31 maggio e a sterminare i 300 "scellerati" della Convenzione, ma, ubriaco, fu arrestato. Lo liberò poco dopo il vicepresidente del tribunale, Coffinhal, che cercò invano d'indurlo all'azione: H., sconvolto e titubante, non seppe osare. Dichiarato fuor della legge, al momento di essere arrestato nuovamente insieme con Robespierre e gli amici di lui, Coffinhal, furioso nel vederlo ancora ebbro, lo precipitò in un cortile. L'indomani fu ghigliottinato.

Bibl.: G. Lenotre, Paris révolutionnaire, Vieilles maisons, vieux papiers, 3a serie, Parigi 1906.

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