Scrittore (Parigi 1604 - Nemours 1676), autore di tragedie e di un romanzo (Macarise, ou la reine des Îles fortunées, 2 voll., 1664), ma più noto per le sue opere critiche: La pratique du théâtre (1657), che riflette l'instaurazione della drammatica classica francese sulle scene; e soprattutto le Conjectures académiques ou Dissertation sur l'Iliade (opera composta nel 1664 ma pubblicata postuma nel 1715), che ebbero risonanza nella "Querelle des Anciens et des Modernes" per la recisa negazione dell'esistenza storica di Omero e l'asserito carattere composito dell'Iliade. Le teorie del d'A. sulla "questione omerica" precorsero quelle simili ma più profonde di Giambattista Vico (nel 3º libro della Scienza Nuova, del 1730), a cui tuttavia non erano note.