Lamy, Francois
Apologista e polemista francese (Montereau, Chartres, 1636 - abbazia di St.-Denis, Parigi, 1711). Benedettino, fu prof. di filosofia e teologia nel suo ordine e priore di Rebais (1687); venne destituito, per volere del re, a causa delle sue idee cartesiane e dichiarato ineleggibile a qualsiasi carica nell’ordine. L. si ritirò allora a St.-Denis dedicandosi allo studio, circondato dall’amicizia di illustri personalità come Bossuet e Fénelon. La sua attività è prevalentemente polemica, contro Spinoza, Malebranche, Arnauld, Nicole, e altri; scarso l’interesse speculativo di Le nouvel athéisme renversé ou réfutation du système de Spinoza (1696), e più interessanti le polemiche contro «atei» e «libertini» condotte in Vérité évidente de la religion chrétienne (1694) e L’incrédule amené à la religion par la raison (1710). Ma la sua opera migliore è De la connaissance de soi-même (1694-98), che, per aver attaccato Malebranche, provocò la risposta di questi nel Traité de l’amour de Dieu (1697), dove L. è larvatamente accusato di quietismo; a Malebranche, L. rispose con Lettres pour répondre à la critique du R. T. Malebranche (1699) e soltanto l’intervento dei superiori fece tacere la polemica. L. è anche autore di trattati ascetici e di morale.