PORCHÉ, François
Poeta e autore drammatico francese, nato a Cognac nel 1877. I suoi drammi in versi lo hanno consacrato tra i migliori scrittori di teatro contemporanei. Egli ha creato un tipo di poema scenico in cui la compostezza classica è avvivata da una scioltezza e da un calore moderni.
Alla prima raccolta lirica (À chaque jour, 1904) seguirono altre (Au loin, peut-être, 1909; Humus et poussière, 1911; Le dessous du masque, 1914), fino a quelle ispirate alla guerra mondiale (L'arrêt sur la Marne, 1916; Le poème de la tranchée, 1916; Le poème de la délivrance, tutti e tre ripubblicati col titolo unico: Les commandements du destin, 1921).
Ma il nome del P. fu reso famoso da Les Butors et la Finette (1917), in cui sotto le apparenze di una fiaba delicata, adombra le vicende della vittoria sulla Marna. La jeune fille aux joues roses (1919), è ancora una fiaba a sfondo sociale, ma meno riuscita, al pari de La dauphine (1921). Le chevalier de Colomb (1922), soggetto moderno trattato in una forma squisitamente lirica, costituisce il suo migliore successo. Affrontò anche il soggetto dell'eroina nazionale con La vierge au grand ceeur (1925), ma il dramma di carattere mistico e grave, non resse al confronto con l'opera similare di G. B. Shaw. L'ultimo suo lavoro: Tsar Lénine (1931) è una biografia fortemente incisa del grande riformatore.
Reagendo contro la truculenza dei romantici e del Rostand, il P. non riesce tuttavia a svincolarsi che imperfettamente dall'allettante eredità del maestro.
Opere: Oltre alle opere ricordate, il P. ha scritto: Proust, 1926; La vie douloureuse de Ch. Baudelaire, 1927; P. Valéry et la poésie pure, 1927; Transformations du monde, 1929; Poètes français depuis Verlaine, 1930.