QUESNAY, François
Fondatore e capo riconosciuto della scuola fisiocratica, nato nel 1694 nel villaggio di Méré presso Montfort-l'Amaury (Seine-et-Oise), ottavo di 13 figli di un piccolo proprietario coltivatore. Cresciuto in gravi strettezze, aggravate dalla morte prematura del padre, non poté frequentare la scuola, in modo che soltanto a 11 anni imparò a leggere; ma riguadagnò presto il tempo perduto, e trasferitosi a Parigi per apprendervi un mestiere, vi frequentò le lezioni universitarie di medicina e chirurgia, ottenendo il titolo di "maître-ès-arts". Nel 1718 si stabilisce a Mantes, come chirurgo e ostetrico, e vi si trattiene vent'anni riuscendo a conquistarsi non solo la fiducia della clientela minuta, ma anche la protezione della nobiltà residente nei dintorni e in particolare del duca di Noailles. Nello stesso tempo cominciò a dedicarsi anche al lavoro scientifico e, fra il 1730 e il 1753, pubblicò un numero considerevole di opere di medicina e biologia, fra cui valse soprattutto ad assicurargli larga fama l'Essay physique sur l'économie animale (1736), una specie di fondamento filosofico della fisiologia, nella seconda edizione del quale (1747) si trova per la prima volta, nella conclusione, uno schizzo della sua filosofia sociale. Per questi meriti pratici e scientifici fu nominato segretario stabile e insegnante dell'accademia di chirurgia, fondata a Parigi nel 1731 dal La Peyronie. Nel 1749 egli diventa il medico di Madame de Pompadour e si stabilisce nel castello di Versailles. Questa funzione, a cui si aggiunse nel 1752 quella di medico di corte e di primo medico consulente del re, non gli assicurò soltanto un'alta posizione sociale, e infine l'elevazione alla nobiltà ereditaria, con la concessione delle signorie di Beauvoir, Saint Germain e Beaurepaire, avvenuta nel 1755 in premio della guarigione del delfino, ma anche la possibilità di dedicarsi più attivamente al lavoro scientifico.
Appunto negli anni che seguono la sua nomina a medico di corte egli comincia, all'età di 60 anni, a occuparsi di economia politica, pubblicando nell'Encyclopédie, negli anni 1756 e 1757, i due articoli Fermiers e Grains, ai quali segue, a un anno solo di distanza, la pubblicazione del famoso Tableau économique (1758), considerato come la Bibbia dei fisiocratici, e ampiamente illustrato poi dal Q. stesso, dal Mirabeau e da altri dei più fedeli discepoli.
La fortuna incontrata da quell'operetta, stampata in pochi esemplari dalla tipografia del castello di Versailles, fu grandissima, nonostante la sua forma schematica e oscura. Essa offrì al medico di corte l'occasione di entrare in rapporti col Mirabeau, già salito in fama, e di farne uno degli assertori più convinti e ferventi del nuovo "sistema". Col Mirabeau si strinsero intorno all'uomo, che essi salutavano come loro maestro, il Dupont de Nemours, il Le Mercier e tutti gli altri più decisi avversarî del mercantilismo che costituirono la "scuola" dei cosiddetti "filosofi economisti", o, come furono chiamati più tardi, "fisiocratici", e che ebbero i loro organi dapprima nel Journal de l'agriculture, du commerce et des finances, e poi nelle Éhémérides du citoyen. Il Q. partecipa al movimento, di cui seguita fino al 1772 a essere il capo riconosciuto, sia con la pubblicazione di alcuni scritti di carattere pratico, contemporanei al Tableau (Questions intéressantes sur la population, l'agriculture et le commerce, e Maximes générales du gouvernement d'un royaume agricole); sia con l'illustrazione del Tableau stesso, pubblicata nel 1766 nel Journal d'agriculture sotto il titolo di Analyse du tableau économique, sia col breve opuscolo, di carattere puramente teorico, sul Droit naturel. Ma l'attività maggiore fu spesa in quegli anni dal Q. nella propaganda del proprio sistema, fatta in parte verbalmente nelle numerose riunioni dei suoi fedeli, in parte nei numerosi articoli che egli andò pubblicando nei due periodici della scuola, per la massima parte anonimi, o firmati con uno pseudonimo.
Per questo carattere collettivo e impersonale che presenta in misura assai rilevante l'opera dei fisiocratici, per la mancanza di un lavoro organico, in cui il Q. abbia esposto in forma sistematica la propria dottrina economica, non è facile determinare quanta parte delle idee fisiocratiche spettino originariamente al maestro, quanto invece si debba all'opera non sempre di semplice interpretazione e divulgazione di amici e discepoli; o quanto infine sia frutto di una collaborazione comune, di un'opera collettiva, con cui si esprimono idee che erano allora, per reazione al mercantilismo imperante, largamente diffuse (v. fisiocratici).
In ogni modo, dei varî elementi che costituiscono il sistema ve ne sono almeno due che sembra si possano attribuire al Quesnay, e che si devono mettere in relazione con la sua origine e con l'indirizzo dei suoi studî precedenti: la preferenza decisa da lui data agl'interessi dell'agricoltura e della proprietà rurale, da cui si possono far derivare, come corollarî, tutte le sue conclusioni sui varî problemi economici; e la sua concezione della circolazione economica (punto centrale del Tableau), che è una applicazione alle scienze sociali dei risultati dei suoi studî di biologia. Dalle inclinazioni agrarie del Q. deriva la sua concezione che soltanto la terra è fonte di prodotto netto; deriva la distinzione delle tre classi sociali: classe produttiva, comprendente tutti quelli che lavorano o comunque fanno fruttare la terra; classe dei proprietarî, comprendente il sovrano, i possidenti e tutti quelli che riscuotono le decime, e che il Q. considera degna della massima considerazione, in vista appunto dell'importanza preminente ch'egli assegna all'elemento naturale, alla terra, nella produzione. La terza classe, definita come classe sterile, comprende invece tutti gli altri, che possono ottenere una rimunerazione del loro lavoro, ma non sono creatori del prodotto netto.
Da questo interesse per la terra e per l'agricoltura deriva la difesa della libertà sia di produzione sia di commercio, in cui il Q. vede sopra tutto il mezzo di aumentare, con la libera scelta delle colture, il reddito delle terre, e con il libero scambio il prezzo delle derrate agricole. Che la libertà stessa sia subordinata per lui all'interesse dell'agricoltura si vede nel fatto che egli propugna la limitazione legale del tasso d'interesse, appunto perché i capitali non siano distratti dagl'investimenti agrarî.
Nel 1772, quasi ottantenne, il Q. è costretto dall'età a ritirarsi dal movimento attivo, a cui aveva finora partecipato con un entusiasmo e una vivacità del tutto giovanile, ma sopravvisse ancora due anni, e poté avere perciò, essendo morto nel dicembre 1774, la soddisfazione di vedere il trionfo, almeno temporaneo, della scuola fisiocratica nella chiamata del Turgot al ministero (luglio 1774).
Bibl.: A. Oncken, Oeuvres économiques et philosophiques de F. Q., fondateur du système physiocratique accompagnées des éloges et d'autres travaux biographiques sur Q. par différentes auteurs, Francoforte e Parigi 1888; A. Oncken, Geschichte der Nationalökonomie, I, Lipsia 1902; S. Bauer, Zur Entstehung der Physiocratie, auf Grund ungedruckten Schriften Fr. Quesnays, in Jahrbücher f. Nationaloekon. und Statistik, 1890; British Economic Asosciation, Tableau économique by Fr. Q. (facsimile), Londra 1892; Art. Labriola, Le dottrine econom. di Q., Napoli 1897; G. Schelle, Fr. Q., Parigi 1902; A. Landry, Les idées de Q. sur la population, ivi 1909; R. Gonnard, Hist. des doctrines écon., 2ª ed., ivi 1930.