RAVAILLAC, François
Nacque nel 1578 a Touvres, presso Angoulême; dapprima chierico, poi cameriere d'un giudice e frate converso presso i cisterciensi, infine maestro di scuola. Spirito inquieto, fu cacciato in prigione per debiti e ne uscì col cervello sconvolto. Frequentava case di monaci, li interpellava sui suoi casi di coscienza, abbastanza frequenti, perché affetto da mania religiosa. I sermoni dell'Avvento (dicembre 1609) contro Enrico IV, sospettato di segreta intesa con gli ug0notti per una San Bartolomeo dei cattolici, e l'esaltazione di Jacques Clément (v.) nelle discussioni sulla necessità del regicidio, esasperarono la follia religiosa del R. Diffusasi la voce che il re, dichiarando la guerra all'Austria, intendesse distruggere i cattolici di Jülich-Kleve e che fosse deciso a deporre il papa, se ne fosse stato scomunicato, il R. decise di sopprimere Enrico IV. Nel pomeriggio del 14 maggio 1610, il R. uccise il re, mentre in compagnia del duca d'Épernon si recava in carrozza all'arsenale. Il R. non fuggì; arrestato dimostrò dispiacere per l'atto compiuto, ma era convinto di essere uno strumento di Dio. Fu condannato ad essere attanagliato, tirato da quattro cavalli e squartato. L'esecuzione avvenne il 27 maggio 1610.
Bibl.: J. Loiseleur, R. et ses complices, 1873; cfr. anche enrico iv.