RUDE, François
Scultore, nato a Digione il 4 gennaio 1784, morto a Parigi il 3 novembre 1855. Figlio di un fabbro, seguì i corsi serali dell'Accademia di Digione. Nel 1807 fu a Parigi e lavorò nello studio del Cartellier. Nel 1812 ottenne il gran premio di scultura, ma gli avvenimenti politici gl'impedirono di recarsi a Roma. Accompagnò nel suo esilio a Bruxelles il suo amico e protettore Frémiet e in questa città lavorò a fianco del David, e decorò di rilievi mitologici il palazzo reale e il Théâtre de la Monnaie.
Ritornato in Francia, si trovò in pieno romanticismo; le sue prime opere importanti Mercurio che si allaccia i calzari, esposta al Salon del 1828 (Louvre), Il piccolo pescatore napoletano che giuoca con una tartaruga (marmo; Louvre), riconnettono a questo scultore i romantici sedotti dal pittoresco familiare. Nel 1830 il R. ricevette dal governo l'ordinazione di quattro grandi rilievi destinati a decorare l'Arco di trionfo dell'Étoile. Il Louvre e la collezione Jolliet di Digione conservano i disegni di queste grandiose composizioni, delle quali fu eseguito soltanto il gruppo della Partenza, in cui campeggia l'alta e dritta figura della Francia che mostra la frontiera invasa. Ormai il suo talento d'artista non s'andava manifestando che nelle opere di carattere storico. A Versailles, per continuare la serie degli uomini illustri, scolpì la statua del maresciallo di Sassonia. Un Luigi XIII bambino, fuso in argento (Louvre), gli fu chiesto per il castello di Dampierre. Scolpì inoltre, per il giardino del Lussemburgo, la Giovanna d'Arco che ascolta le voci (1852) (Louvre); per l'Osservatorio, la statua di bronzo del maresciallo Ney (1853) e infine, per il suo amico il comandante Noisot di Digione, la grande figura di Napoleone che si desta alla gloria. Fu di bronzo che lo raffigura giacente e avvolto nel lenzuolo mortuario, monumento di una concezione interamente medievale (cimitero di Montmartre). Il R. terminò la sua carriera artistica con due opere in marmo destinate al museo della sua città natale, e di ispirazione antica: il gruppo di Ebe con l'aquila di Giove e la giovane figura dell'Amore dominatore. Nel 1855, il R. vinse la prima delle quattro grandi medaglie dell'esposizione. V. anche altorilievo, II, tav. CL; arco, IV, tav. XXX; Francia, XV, tav. CXCIX.
Bibl.: Th. Sylvestre, Histoire des artistes vivants, Parigi 1926; A. Bertrand, F.R., Parigi 1888; L. de Fourcaud, R., Parigi 1903; L. Benoist, La sculpture romantique, coll. À travers l'art français, Parigi s. a.; J. Calmette, F.R., Parigi s.a.