TRISTAN L'HERMITE, François
F. l'Hermite, signore di Solier, nacque verso il 1601 nel castello di Solier, discendente, in linea materna, dalla grande famiglia dei Miron. A 20 anni si aggiunge il nome di Tristano. La malferma salute gl'impedì di dedicarsi alle armi; così, povero e giocatore incorreggibile, dovette farsi poeta salariato di questo o quel signore, e servì presso Gastone d'Orléans, la duchessa di Chaulnes, il duca di Guisa. Morì tisico il 7 settembre 1655.
Fu tragediografo e commediografo fecondissimo, lirico non spregevole, innamorato dei grandi spettacoli della natura, particolarmente del mare, che canta con "animo di vero poeta, dotato di doni preziosissimi e diversissimi". Il suo Page disgracié, où l'on voit de vifs caractères d'hommes (1643), è una dolorosa autobiografia e una verace pittura delle corti di Enrico IV e di Luigi XIII; la sua prima tragedia, Mariane (1636), ebbe straordinario successo non oscurato neppure dal Cid di Corneille.
Opere: Les Plaintes d'Acante, 1633; Les Amours, 1638; Panthée (tragedia), 1638; La Lyre, 1641; La Folie du Sage (tragicommedia), 1644; La Mort de Sénèque (tragedia), 1644; La Mort de Chrispe (tragedia), 1645; Osman (tragedia), 1647; Vers Héroïques, 1648; Amarillis (La Celimène de Rotrou, accommodée au théâtre sous le nom d'A.; pastorale), 1652; Le Parasite (commedia), 1653.
Bibl.: N.-M. Bernardin, Un précurseur de Racine: Tr. L'H., Parigi 1895; E. Rigal, L'Étourdi de Molière et le Parasite de Tr. L'H., nella Revue universitaire, 1903; id., Théâtre de Tr. L'H., nell'ediz. a cura di E. Girard, Parigi 1904-1907; A. L. Stiefel, Les Sources du Parasite, in Studien zur vergleichenden Literaturgeschichte, 1906; id., Les Plaintes d'Acante, Les Amours, ediz. critica di J. Madeleine, Parigi 1909.