O'CONNOR, Frank (pseudonimo di Micheal Francis O'Donovan)
Scrittore irlandese, nato a Cork il 17 settembre 1903, morto a Dublino il 10 marzo 1966.
Grande è stata la sua influenza sulle generazioni più giovani per la raffinata, sensibile e appassionata opera di traduttore: The wild bird's nest (1932), The fountain of magic (1939), The midnight court (1946), Kings, Lords and Commons (1959), A golden treasury of Irish poetry (1967); e di divulgatore: Irish miles (1947) e Book of Ireland (1959). Milita nell'IRA (Esercito Repubblicano Irlandese) durante la lotta per l'indipendenza del suo paese, a cui seguirà la guerra civile tra i moderati di M. Collins e gli estremisti di E. de Valera. Nel 1923 è internato nel campo di concentramento di Gormanstown: ne uscirà con una visione totalmente critica delle sue precedenti convinzioni politiche oltranziste, come testimonia la biografia The big fellow: A life of Micheal Collins (1937). Dopo aver insegnato gaelico nelle scuole rurali dal 1924 al 1928, lavora come bibliotecario prima a Sligo, Wicklow e Cork, e poi a Dublino. A questo periodo risalgono le prime prove letterarie: le novelle Guests of the nation (1931), il romanzo The Saint and Mary Kate (1932) e le poesie Three old brothers (1936). Dal 1935 lavora per l'Abbey Theatre, il tempio del Teatro nazionale, fondato da W. B. Yeats e Lady A. Gregory, di cui nel 1937 assume la direzione. In collaborazione con Hugh Hunt scrive per il teatro ma con modesti risultati.
Le raccolte di racconti Bones of contention (1936), Crab apple jelly (1944), The common chord (1947) e il romanzo Dutch interior (1940), finora sottovalutato dalla critica, rivelano invece un artista ormai padrone dei suoi mezzi espressivi e che ha trovato nel mondo urbano della piccola borghesia cattolica il suo bersaglio prediletto e un'inesauribile fonte di immagini di frustrazione e paralisi. O'C. è uno dei maestri della novella, un genere che ha avuto in Irlanda rappresentanti di altissimo livello da J. Joyce a L. O'Flaherty. I temi del sesso e della crisi religiosa sono trattati con spirito ironico o lirico, usando l'episodio fortuito come momento illuminante. La forma è sempre perfetta, al punto da far temere che la leggiadria venga presa per superficialità.
A causa di grosse difficoltà economiche e della separazione dalla prima moglie lasciò l'Irlanda per gli Stati Uniti. Dal 1951 al 1961 insegnò nella Northwestern University e nelle più prestigiose Harvard e Stanford continuando la sua multiforme attività: dall'autobiografia An only child (1961) alla critica letteraria Mirror in the roadway (1956) e The lonely voice (1964) ai nuovi racconti Domestic relations (1956). Dal ritorno in patria (1961) alla morte la sua attività e la continua opera di revisione sono talmente frenetiche che alcune delle opere più interessanti saranno pubblicate solo postume: My father's son (1968), The backward look (1967) e A set of variations (1969).
Bibl.: Micheal Frank, a cura di M. Sheehy, Dublino 1969; The Journal of Irish literature, IV, I, genn. 1975; J. H. Matthews, F. O'Connor, Lewisburg 1976.