ŠALDA, František Xaver
Scrittore e critico cèco, nato a Reichenberg (Liberec), il 22 dicembre 1867, professore (dal 1919) di storia delle letterature occidentali all'università Carlo di Praga.
Lo si può considerare il fondatore della critica moderna cèca. In una atmosfera piuttosto chiusa e provinciale, in cui la critica non sapeva generalmente sollevarsi da un angusto contenutismo e in cui molti nomi erano considerati intoccabili come glorie nazionali indiscusse, lo Š., ottimo conoscitore della letteratura francese e italiana e della moderna critica letteraria, portò una revisione di tutte le posizioni fino allora tenute dalla critica cèca. Contribuì a far conoscere nel suo paese numerosi scrittori stranieri e a restringere nei giusti limiti fame immeritate. Entusiasticamente seguito, specialmente dai giovani, gli stessi suoi avversarî (che forse non del tutto a torto lo accusarono talvolta di una certa acrimonia) si videro spesso costretti ad accettarne molti giudizî.
Tra i suoi numerosi scritti, meritano di essere citati: la rassegna Šaldêv zápisník, che egli pubblica regolarmente dal 1929; Boje o zítřek (Battaglie per il domani, 1905); Duše adílo (L'anima e l'opera, 1913); Básnická osobnost Dantova (La personalità poetica di Dante, 1921); Rimbaud (1930); O nejmladší poesii české (Sulla recente poesia cèca, 1928); Krásna literatura česká v prvním desetiletí republiky (La letteratura cèca nel primo decennio della repubblica, 1930), ecc. Meritano pure di essere citati la raccolta di liriche Strom bolesti (L'albero del dolore, 1920), nonché i drammi Zástupové (Le folle, 1921) e Díté (Il bambino, 1923).