BUCHELER, Franz
Insigne filologo tedesco, specialmente latinista. Nato a Rheinberg il 3 luglio 1837, studiò a Bonn quale discepolo del Ritschl, conseguì non ancora ventenne la libera docenza, e dal 1858 fu professore ufficiale prima a Friburgo, poi a Greifswald (1866) e finalmente (1880) a Bonn. La sua attività si svolse in particolar modo nel campo della critica del testo. Innumerevoli furono i suoi opuscoli, numerosissime le edizioni. Ricordiamo fra queste; Frontino, De aquis (1858), Pervigilium Veneris (1859), Petronio (1862, 4ª ed. 1904), le Reliquiae di Quinto Cicerone (1869), alcune epistole di Seneca (1879), Persio e Giovenale (1886, 3ª edizione 1893), Carmina latina epigraphica (2 voll., Lipsia 1895-27). E, nel campo greco, Hymnus Cereris homericus (1869), Das Recht von Gortyn (con lo Zitelmann, 1885), Eroda (1892). Le sue varie ricerche sulle iscrizioni eugubine furono raccolte nel lavoro Umbrica (1883), e a iscrizioni osche e peligne egli dedicò più d'una volta le proprie cure. Diresse dopo la morte del Ritschl il Rheinisches Museum für Philologie. Morì a Bonn il 13 maggio 1908. Dei suoi scritti minori fu iniziata la raccolta, di cui è uscito un solo volume (Kleine Schriften, I, Lipsia 1915).
Bibl.: P. E. Sonnenburg, in Biographische Jahrbuch, 1911, pp. 139-162, e anche F. Marx, in Neue Jahrbücher, 1908, pp. 358-364; J. E. Sandys, A short history of classical scholarship, Cambridge 1915, III, p. 481 segg.