Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Franz Joseph Haydn è considerato l’iniziatore di una nuova epoca musicale, quella “classica”, e il “padre” di tre forme importantissime per lo sviluppo della musica occidentale: il quartetto, la sinfonia, la sonata. Eppure egli trascorre quasi tutta la sua vita al servizio dei principi Paul Anton e Nicolaus Esterházy, componendo la musica utile alla vita di corte. Solo dopo la morte del principe Nicolaus può accogliere l’invito dell’impresario Salomon a recarsi a Londra per una serie di concerti. Si trasforma dunque da musico di corte stipendiato in artista indipendente.
Premessa
Franz Joseph Haydn è considerato, già dai suoi contemporanei, l’iniziatore di una nuova epoca musicale – poi definita dalla musicologia dell’Ottocento “classicismo viennese” – e insieme a Mozart e Beethoven ne costituisce la triade fondamentale. Haydn in particolare è ritenuto il “padre” di tre forme musicali strumentali importantissime per lo sviluppo successivo della musica occidentale: la sinfonia, il quartetto, la sonata. Queste forme musicali esistevano già: a Haydn, come a Mozart per altro verso, tocca il compito di tirare le fila delle tradizioni precedenti.
La sua produzione comprende rispettivamente 107 sinfonie, 68 quartetti, 62 sonate oltre a opere, oratori, musica sacra, concerti e varia musica da camera.
Haydn crea un nuovo linguaggio musicale, lo stesso che utilizzeranno ed elaboreranno sia Mozart sia Beethoven. Esso è caratterizzato tra l’altro dalla scelta accurata del tema musicale, che viene elaborato con un procedimento a incastro, cioè diviso tra le varie parti, e dalla tendenza a fare di ogni composizione un organismo unitario ed equilibrato. Haydn sviluppa inoltre gli elementi di tensione drammatica insiti nel rapporto tra i temi.
A partire dal 1780 con le sinfonie cosiddette “parigine” e “londinesi”, pensate per orchestre più grandi di quelle consuete, Haydn riesce a unire la massima libertà di forma con il massimo rigore costruttivo. La sua attenzione si concentra soprattutto sul primo e sull’ultimo movimento.
L’architettura tipica della sinfonia della maturità è in quattro movimenti: allegro in forma-sonata, spesso preceduto da una introduzione lenta, andante o adagio con variazioni, minuetto e finale, in forma di rondò. Lo stesso schema si ritrova anche nei quartetti, anche se in essi Haydn preferisce spesso l’uso di un unico tema, e non dei due previsti dalla forma-sonata canonica, e talvolta inserisce il minuetto al secondo posto, invece che al terzo.
Famosissimo in vita, Haydn sarà poi dimenticato e riscoperto solo nel XX secolo, ma gli verrà sempre riconosciuto il ruolo di precursore, come dimostra quest’affermazione un po’ enfatica di Richard Wagner: “Haydn dopo la morte di Mozart, venne ispirato dal genio di costui e divenne l’autentico predecessore di Beethoven: l’orchestrazione ricca ma elaborata e raffinata, tutto ‘parla’, tutto è ispirazione”.
Musicista di corte: Eisenstadt, 1761-1765
La vita e la carriera di Haydn sono quasi un paradosso: raggiunge la celebrità in tutta Europa pur trascorrendo la maggior parte della vita al servizio dei principi Paul Anton e Nicolaus Esterházy, nelle loro lussuose quanto sperdute residenze ungheresi, prima a Eisenstadt, e poi, dal 1766 al 1790, nel castello di Esterház.
Come qualsiasi maestro di cappella del Settecento, Haydn compone la musica necessaria alle esigenze della corte e secondo il gusto dei suoi committenti. Si tratta di opere, sinfonie, divertimenti e altra musica da camera, come ad esempio pezzi per baryton, una viola di bordone molto amata dal principe Nicolaus, che ne è un virtuoso.
Il 1° maggio 1761, Haydn viene assunto come vice Kapellmeister a Eisenstadt. È un impiegato a tutti gli effetti e pure a condizioni piuttosto dure: deve comporre tutta la musica che gli viene ordinata, essere pronto ogni giorno a un concerto secondo i desideri del principe, deve occuparsi della preparazione e della disciplina dei musicisti e deve vestirsi in uniforme. Il contratto stipulato a Vienna con il principe Paul Anton è molto eloquente riguardo alla sua condizione subalterna. Ma Haydn è ben abile a gestire i rapporti con il suo padrone e con i musicisti a lui sottoposti. Egli trasforma l’intenso lavoro, la condizione d’isolamento, le continue richieste di composizioni nuove e di diverso genere in elementi favorevoli.
Ha a sua disposizione un’orchestra composta da strumentisti di notevole valore, come il violinista Luigi Tomasini, e può liberamente sperimentare varie forme. Le prime opere commissionate dal principe Paul Anton sono tre sinfonie (opp. 6, 7, 8) intitolate rispettivamente Le midi, Le matin, Le soir. Sono in tre movimenti e il violino, e in misura minore gli strumenti a fiato, vi hanno un ruolo largamente concertante. Negli stessi anni Haydn compone un gruppo di sei concerti per strumenti diversi, un genere che lo interesserà poco negli anni seguenti.
Musicista di corte: Esterház, 1766-1790
Nel 1766 viene terminato il lussuoso palazzo di Esterház, quasi una “piccola Versailles” nel quale trovano posto anche un teatro d’opera e un teatro di marionette.
Haydn è diventato nel frattempo Kapellmeister, e le sue responsabilità sono aumentate.
Gli anni tra il 1766 e il 1773 coincidono con un grande periodo creativo, di notevole importanza per la maturazione dello stile di Haydn. Compone tre dozzine di sinfonie: abbandona lo schema in tre movimenti delle sue sinfonie giovanili, per adottare quasi sempre quello in quattro movimenti, con il minuetto al terzo posto e spesso con una introduzione lenta. Tra queste sinfonie sono individuabili due gruppi omogenei: il primo è quello delle sinfonie in Do maggiore (nn. 38, 41, 48, 50, 56, 60, 63 e 69) dalla sonorità piena, con un organico che comprende trombe e timpani, un primo tema chiaramente riconoscibile – spesso caratterizzato da un arpeggio discendente – e una notevole espansione della ripresa all’interno dei movimenti in forma-sonata. Il secondo gruppo è composto da sette sinfonie scritte in tonalità minori (nn. 26, 34, 39, 44, 45, 49, 52), rarissime nei compositori suoi contemporanei.
Per tale motivo questo è detto il “periodo Sturm und Drang” della sua attività compositiva. Il riferimento alla corrente letteraria omonima è forse improprio ma sottolinea l’intensità espressiva delle composizioni, ottenuta attraverso l’uso di tonalità e armonie insolite. A una di queste sinfonie (la n. 45 in Fa diesis minore, “Gli addii”) è legato uno dei tanti aneddoti sull’arguzia e la simpatia di Haydn, rivelatore dei buoni rapporti che lo legano ai suoi musicisti. Ai componenti dell’orchestra non è concesso portare con sé le famiglie a Esterház. Il quinto e ultimo movimento della sinfonia, l’adagio, li vede andar via uno alla volta, spegnendo le candele: un eloquente invito al principe a tornare a casa.
Fra il 1774 e il 1784 Haydn compone sempre meno sinfonie e soprattutto sembra meno interessato alla sperimentazione, forse preoccupato di assecondare i gusti del pubblico, e si occupa prevalentemente del teatro. Dalla documentazione conservata presso gli archivi del castello di Esterház sappiamo che ogni anno vengono messi in scena circa un centinaio di spettacoli. Haydn si dedica dunque a comporre nuove opere per i due teatri e a rimaneggiare opere di altri compositori secondo il costume del tempo. Il gusto musicale dell’epoca vede il predominio dell’opera italiana, sia buffa sia seria. Ma Haydn non raggiunge la notorietà come compositore di opere, malgrado egli stesso tenga le proprie creazioni in grande considerazione. Concepite per il piccolo teatro di Esterház, le opere rimangono tuttora l’aspetto meno conosciuto della produzione di Haydn.
Agli anni tra il 1769 e il 1772 risalgono tre gruppi di sei quartetti, opp. 9, 17 e 20. Lo stesso compositore individua una svolta nella sua produzione quartettistica nel 1781 con l’op. 33, composta “in uno stile nuovo e speciale”: tutto il quartetto presenta infatti maggiore concisione e regolarità delle frasi musicali e di conseguenza una maggiore fluidità. Haydn applica il principio della composizione a incastro, trasformando la melodia nell’accompagnamento.
In questi anni la sua situazione personale cambia: malgrado l’isolamento, Haydn diviene rapidamente famoso in tutta Europa, e le sue opere cominciano a circolare, dapprima manoscritte, e poi pubblicate, anche clandestinamente. Nel 1765 la casa editrice musicale Hummel di Amsterdam pubblica sei quartetti sotto il nome di Haydri. Questa edizione segna l’inizio della fama di Haydn in Inghilterra, che per tutti gli anni Settanta resta legata essenzialmente ai quartetti. Intorno al 1780 la sua notorietà si estende anche alle sinfonie; la casa editrice musicale Artaria di Vienna diventa il suo editore ufficiale, contribuendo alla diffusione della sua musica. Un nuovo contratto elimina la clausola che impedisce a Haydn di fare eseguire altrove musiche composte per la famiglia Esterházy.
Artista indipendente: Londra, 1791-1792 e 1794-1795
Dopo la morte del principe Nicolaus, il suo successore Anton scioglie l’orchestra. Haydn può quindi disporre liberamente della sua vita e, nel gennaio 1791, accoglie l’invito dell’impresario Johann Peter Salomon a recarsi a Londra per una serie di concerti.
Londra è in quel momento la città più vivace dal punto di vista musicale: conta due teatri d’opera, diverse stagioni di concerti, un pubblico numeroso e attento, addirittura una società per la musica antica. Per questa occasione e per un successivo viaggio del 1794 Haydn compone e fa eseguire dodici sinfonie, le cosiddette “londinesi”. Lo stile di Haydn in questi anni presenta nuove caratteristiche tese a soddisfare il gusto di un pubblico molto più vasto. Innanzitutto le sinfonie sono destinate a un’orchestra più grande, quella del violinista Giovanni Battista Viotti, composta da una sessantina di elementi, tutti professionisti di alto livello. In tutte le sinfonie Haydn introduce trombe e timpani, e diversi assoli (dell’oboe nella sinfonia n. 96, di violoncello nella n. 95); nelle ultime sei sinfonie del gruppo vengono utilizzati anche i clarinetti.
Haydn è anche molto attento a calibrare elementi della tradizione ed elementi nuovi, per rassicurare e incuriosire contemporaneamente gli ascoltatori. Nella Sinfonia n. 94, detta appunto Sorpresa, un improvviso fortissimo interrompe l’andante, causando, pare, un grande spavento alle signore. Nella Sinfonia n. 98 Haydn cita l’inno God Save the King. Invece la Sinfonia n. 97 in Do maggiore, l’ultima a essere composta in occasione del primo viaggio in Inghilterra, è ben più audace delle precedenti: al contrario di quanto avviene solitamente, il primo tema inizia in fortissimo dopo il piano dell’introduzione e accordi di settima diminuita anticipano il materiale della coda. La Sinfonia n. 100 (Militare) e quella n. 101 (L’orologio) sono destinate a soddisfare il gusto del pubblico per elementi semplici da ricordare: la prima usa strumenti “marziali” come triangolo, piatti, grancasse, che evocano subito l’idea della battaglia, la seconda imita nel movimento lento il tic-tac dell’orologio.
Vienna, 1795-1809
Al culmine della fama, conteso dagli impresari, adorato dal pubblico, ricevuto a corte, Haydn decide di ritornare al servizio degli Esterházy, per assicurarsi una vecchiaia tranquilla. Le sue ultime composizioni, gli oratori La creazione e Le stagioni, riflettono la predilezione del suo padrone per la musica sacra ma rappresentano anche la definitiva consacrazione presso il grande pubblico.
Per queste opere monumentali che ricalcano lo stile di Händel, Haydn usa un’orchestra molto più grande del consueto: oltre agli archi (violini, viole, violoncelli e contrabbassi), tre flauti, due clarinetti, due fagotti, un controfagotto, tre trombe, tre tromboni, timpani e varie percussioni. Per la prima esecuzione pubblica de La creazione, il 19 marzo 1799 al Burgtheater di Vienna, pare che avesse a disposizione un totale di 400 esecutori tra coro e orchestra. Per evidenziare la sonorità di trombe e legni l’orchestra viene disposta in una specie di piramide, alla cui base è il pianoforte, e tutti intorno, su gradini, gli altri strumenti fino a giungere alle trombe e ai timpani collocati in alto.Haydn dirige personalmente, adoperando la bacchetta, il cui uso in quest’epoca non è ancora consueto. Per i viennesi è un evento memorabile.
Il 27 marzo 1808 Antonio Salieri dirige La creazione in un concerto celebrativo, al quale è presente anche Beethoven. È l’ultima apparizione pubblica di Haydn e il suo definitivo trionfo.
È ormai un monumento vivente, al quale porgono omaggio anche i francesi che occupano Vienna.