Waxman, Franz (propr. Wachsmann, Franz)
Compositore e direttore d'orchestra tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Königshütte (Alta Slesia, od. Chorzów, Polonia) il 24 dicembre 1906 e morto a Los Angeles il 24 febbraio 1967. Tra i maggiori compositori dell'epoca d'oro di Hollywood, contribuì in gran misura a impostarne lo stile musicale, contrassegnandolo con la propria formazione classica, saldamente radicata nelle tradizioni musicali europee, e tuttavia arricchita e ampliata fin dai primi anni dalla frequentazione del jazz e dei generi di intrattenimento. Vinse per due volte l'Oscar, rispettivamentenel 1951 per Sunset Boulevard (1950; Viale del tramonto) di Billy Wilder e nel 1952 per A place in the Sun (1951; Un posto al sole) di George Stevens; ricevette inoltre dieci nominations al premio.
Figlio di un industriale di religione ebraica, dal 1924 compì studi musicali a Dresda e a Berlino, guadagnandosi nel contempo da vivere come pianista nei nightclub e nei Weintraub Syncopaters, una band jazzistica di successo. Debuttò nel cinema come arrangiatore e direttore delle musiche composte da Friedrich Hollaender per diversi film (tra cui Der blaue Engel, 1930, L'angelo azzurro, di Josef von Sternberg, e Der Mann, der seinen Mörder sucht, 1931, di Robert Siodmak). Iniziò poi a scrivere colonne sonore, tra l'altro per Carl Boese (Paprika!, 1932; Gruss und Kuss ‒ Veronika, 1933) e per lo stesso Hollaender (Ich und die Kaiserin, 1933). A causa della politica antisemita del governo nazista, nell'autunno del 1933 emigrò in Francia, dove l'anno seguente firmò insieme al francese Jean Lenoir le musiche per le opere di registi tedeschi fuoriusciti come Siodmak (La crise est finie), Fritz Lang (Liliom, La leggenda di Liliom), Wilder (Muvaise graine, Amore che redime, codiretto da Alexander Esway). Alla fine del 1934 si trasferì a Hollywood, dove, oltre a lavorare per il cinema, compose suites e sinfonie, e fu attivo come direttore d'orchestra e organizzatore musicale. Dapprima direttore del dipartimento musicale della Universal Pictures, fu poi compositore alla Metro Goldwin Mayer (1936-1943) e alla Warner Bros. (1943-1947), e successivamente compositore indipendente. La sua musica è caratterizzata da uno stile fondamentalmente melodico, romantico, dotato di viva ricchezza tematica e colore orchestrale. Quando ciò giovava alla situazione narrativa, W. utilizzò tecniche compositive del passato, come fuga e passacaglia, e fece ricorso alla sua familiarità con il jazz; la varietà di spunti musicali presente nei suoi lavori non ne inficia tuttavia l'unitarietà e la coerenza formale. A partire da The bride of Frankenstein (1935; La moglie di Frankenstein) di James Whale, la prima colonna sonora da lui firmata negli Stati Uniti, W. sviluppò per gli horror uno stile di commento musicale destinato a far scuola: queste musiche furono infatti nei decenni successivi non solo punto di riferimento stilistico per altri compositori, ma riutilizzate in numerose colonne sonore dello stesso genere. Accanto alle esperienze con gli horror (tra i quali Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 1941, Il dottor Jekyll e Mr Hyde, di Victor Fleming, per il quale ebbe una nomination), W. affermò il proprio stile come paradigmatico per la musica cinematografica firmando le colonne sonore di alcuni dei maggiori classici dell'epoca d'oro di Hollywood, come Fury (1936; Furia) di Lang, Captains courageous (1937; Capitani coraggiosi) e Tortilla flat (1942; Gente allegra) di Fleming, The Philadelphia story (1940; Scandalo a Filadelfia) di George Cukor. Più tardi, fece un uso quasi pionieristico delle sonorità elettroniche del novachord e del violino amplificato per i thriller di Alfred Hitchcock Rebecca (1940; Rebecca, la prima moglie) e Suspicion (1941; Il sospetto); successivamente musicò altri film del regista (The Paradine case, 1948, Il caso Paradine; Rear window, 1954, La finestra sul cortile). Per Humoresque (1946; Perdutamente) di Jean Negulesco W. compose la suite per violino e orchestra Carmen fantasie (su temi di G. Bizet), divenuta celebre come brano autonomo; per lo stesso organico, adattò il Preludio e morte di Isotta di R. Wagner, mentre nella colonna sonora di Sunset Boul-evard inserì brani della Salome di R. Strauss, giocando inoltre sul contrasto tematico. Dopo i grandi film romantici degli anni Quaranta, negli anni Cinquanta e Sessanta W. ampliò ulteriormente la propria tavolozza, mettendo a punto efficaci partiture jazzistiche e colonne sonore di carattere epico. Tra queste da ricordare quella per Prince Valiant (1954) di Henry Hathaway, strutturata con la tecnica del leitmotiv: accanto a un tema principale se ne articolano infatti altri, legati ai diversi protagonisti della vicenda, poi variamente elaborati nel corso della partitura, arricchita da tutte le risorse della strumentazione. Il ricorso al jazz, nei termini più completi, compare invece nelle musiche per Crime in the streets (1956; Delitto nella strada) di Don Siegel, che ribadiscono e rinforzano la funzione di questo tipo di musica nell'evocare sullo schermo situazioni di degrado urbano. Di grande valore, soprattutto per la discrezione e per la capacità di rendere le sfumature psicologiche, anche le musiche (che gli valsero un'altra nomination) di The nun's story (1959; Storia di una monaca), per la regia di Fred Zinnemann; rimase priva di commento musicale la scena finale, per volontà del regista che volle lasciare allo spettatore ogni giudizio di valore. W. compose ancora un tema memorabile e di grande energia per la sua ultima colonna sonora di rilievo (e sua ultima nomination all'Oscar), ossia quella di Taras Bulba (1962; Taras il Magnifico) diretto da J. Lee Thompson.
W. Rosar, Music for the monsters: Universal Pictures' horror film scores of the Thirties, in "Library of Congress quarterly journal", 1983, 4, pp. 390-421; W. Darby, J. Du Bois, American film music, Jefferson (NC)-London 1990, pp. 116-56; C. Palmer, The composer in Hollywood, London-New York 1990, pp. 94-117.