SUSTRIS, Frederik
Pittore e architetto, nato in Amsterdam, secondo alcuni fra il 1520 e il 1526, più probabilmente verso il 1540, morto nel 1599. Suo padre, Lambert anch'egli pittore recatosi in Italia ancora giovane, visse molti anni a Venezia nell'ambiente del Tiziano imitando il suo stile, e più tardi dimorò a Padova. Il figlio lavorò dal 1563 al 1568 in Italia, dove (noto come Federico di Lambert Ruster o Federigo Fiammingo del Padovano) fu annoverato fra gli aiuti del Vasari; prese parte nell'apparato per le esequie di Michelangelo (1564); nel 1567 fu nominato consigliere dell'Accademia fiorentina del disegno. Dal 1569 in poi si trova ai servizi di Hans Fugger ad Augusta, decorandovi di grottesche due sale del palazzo con l'aiuto di un Antonio Ponzano, pittore, e del fiorentino Carlo Pallago, scultore. Nel 1573 il principe ereditario di Baviera, Guglielmo, lo chiamò a decorare la sua residenza, il castello di Trausnitz (sopra Landshut). Colà dipinse, di nuovo aiutato dal Ponzano e da altri, figure mitologiche e allegoriche e i tipi della commedia veneziana. Guglielmo, divenuto duca di Baviera nel 1579, incaricò il S. di lavori architettonici a Monaco. Al S. si deve il cosiddetto Cortile della Grotta nel palazzo ducale, costruzione piacevole decorata di affreschi e bronzi secondo i suoi disegni; l'insieme nell'armonia perfetta fra l'architettura e la pianta del giardino è una fedele riproduzione di quei giardinetti alla veneziana di cui non restano altri esempî. L'opera maggiore del S. fu la chiesa gesuitica di S. Michele a Monaco (1583-1597).
Vi sono fuse in maniera originale idee costruttive prese dal Quattrocento tedesco (tre navate di uguale altezza) con allusioni assai superficiali alla pianta della chiesa madre dell'ordine, il Gesù di Roma. Il sistema di decorazione delle pareti, dell'immensa vòlta a tutto sesto (senza cupola) e della maestosa conca del coro è meno esuberante dell'architettura contemporanea romana. S. Michele divenne nel seguito un prototipo di architettura ecclesiastica barocca in tutta la Germania meridionale.
Le pitture del S. su tela e tavola sono pochissime e d'incerta autenticità; hanno note veneziane, forse trasmessegli dal padre Lambert, molto più decise che negli affreschi.
Anche i disegni, dei quali il gabinetto di Monaco conserva un discreto numero, sono per lo più bozzetti per affreschi.
Il S., tipico "romanista" olandese, unì con l'arte italiana intensamente appropriatasi, elementi dell'arte patria, e fu tra i più attivi propagatori di questo stile nella Germania meridionale.
Bibl.: G. Vasari, Le vite, ed. Milanesi, VII, Firenze 1881, pp. 299, 586, 614; A. A. Peltzer, Lambert S. von Amsterdam, in Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen d. Allerh. Kaiserh., XXXI (1913-14), pp. 221-246; H. Voss, Malerei der Spätrenaissance, II, Berlino 1920, p. 333; E. Bassermann-Jordan, Die dekorative Malerei der Renaissance am bayerischen Hofe, Monaco 1900; K. Steinbart, Die niederländischen Hofmaler der bayer. Herzöge, in Marburger Jahrb. f. Kunstw., IV (1928), pp. 89-113; P. Frankl, S. u. die münchner Michaelskirche, in Münchner Jahrbuch d. bild. Kunst (1916-18), p. 1-63; J. Braun, Friedrich S., der Schöpfer d. Michaelskirche zu München, ibid., n. s., X (1933), p. 247-69.