freeganismo
s. m. Stile di vita che si oppone al consumismo, mediante scelte di condivisione, cooperazione e risparmio.
• «Il mio interesse per gli sprechi di cibo è nato quando avevo 15 anni e decisi di allevare una scrofa ‒ ci spiega Tristram [Stuart] ‒. Si trattava dell’insaziabile Gudrun, appunto, a cui ho dedicato il libro. All’epoca pensai bene di risparmiare i soldi che spendevo per i mangimi per la scrofa, e iniziai a nutrirla con scarti raccolti alla mensa scolastica o dai negozi del mio paese. Lì ho cominciato a capire quale ben di dio viene buttato ogni giorno». Ed è così che ci racconta come come questa scoperta l’ha trasformato in un militante del freeganismo, cioè il consumo gratuito di cibo scartato. (Cesare Buquicchio, Unità, 6 novembre 2009, p. 38, Culture) • Nel mondo, un terzo di quello prodotto per usi alimentari, pari a 1,3 miliardi di tonnellate l’anno, viene gettato. Ogni tonnellata di rifiuti alimentari ne genera 4,2 di CO2 equivalenti. «Per questo credo che tra i temi più interessanti oggi ci sia il freeganismo», spiega Jonathan Bloom, giornalista ed esperto di spreco del cibo. Il suo «American Wasteland» ha vinto il premio Green Matters un anno fa e il suo blog Wasted Food è tra i più cliccati d’America. (Stefano Landi, Corriere della sera, 23 novembre 2011, p. 46).
- Adattato dall’ingl. freeganism.