FRIBURGO (Fribourg, Freiburg; A. T., 20-21)
Città della Svizzera occidentale, capoluogo del cantone omonimo, posta sull'altipiano che divide le Alpi friburghesi dal Lago di Morat e dalla pianura di Vaud. Sorge sopra un alto sperone roccioso circuito da uno dei tanti meandri della Sarine e conserva carattere tipicamente medievale. La sua parte più antica si trova quasi a picco sul fiume dov'era più facile la difesa, mentre le parti più recenti furono costruite sopra i depositi alluvionali delle rive, dov'era più facile stabilire delle comunicazioni. L'area della città e dei suoi più immediati dintorni è a quote molto diverse (da 548 a 641 m.), cosicché la sua topografia è varia e accidentata, come varie e sommamente pittoresche sono le rive della Sarine, congiunte fra loro da numerosi ponti. Notevoli i due arditissimi ponti sospesi, di cui uno lungo m. 246 e alto ben 51 metri sopra la Sarine, e l'altro, detto del Gotterori, lungo m. 151 e alto m. 75, che congiunge due quartieri della città fra la valle del Gotteron e quella della Sarine.
Il primitivo nucleo della città risale al 1157 (v. appresso) e s'ingrandì notevolmente dopo l'annessione di Friburgo alla Confederazione svizzera (1481), occupando via via le zone libere intorno al borgo primitivo, da un lato fino alla Sarine (quartieri della Planche e dell'Auge) e dall'altro intorno alla cosiddetta Città Nuova all'ovest e a nord del Borgo.
Ma Friburgo, com'è oggi, consta, oltre che di tali quartieri, anche di tutte quelle aggiunte che essa subì dalla seconda metà del sec. XIX in avanti, aggiunte che non poterono sorgere se non verso i colli occidentali di Gambach, dello Châtelet e di Perolles.
I dati statistici dicono dimoranti in Friburgo, nel 1444, 5200 abitanti; nel 1799, 5100; nel 1850, 9065, saliti solo negli anni successivi a maggiori cifre. Nel 1900 essi erano 15.794; nel 1916, 22.060; nel 1930, 21.568, in gran maggioranza cattolici (l'86%) e di lingua francese (61%) e il resto quasi tutti di lingua tedesca.
Le linee ferroviarie che passano per Friburgo sono quattro e si possono raggiungere con esse Berna, Losanna, Estavayer e Morat. Meta continua di escursioni sono nei dintorni di Friburgo i meandri della Sarine, resi noti dagli studî di J. Brunhes e di P. Girardin; l'impianto idroelettrico di Maigrauge; il viadotto di Grandfey; l'abbazia di Hauterive; il cenobio di Montorge; lo Schwarz See e il lago di Morat; Estavayer-le-Lac; i Monti della Berra (1723 m.), di Romont e di Gibloux, coi loro meravigliosi panorami.
Monumenti. - La città ha carattere e pianta affine alla città di Berna. Situata sul confine linguistico, le sue caratteristiche sono dovute principalmente all'alternarsi delle influenze stilistiche francesi e tedesche. Contribuiscono a conferirle un aspetto pittoresco, oltre la posizione sul fiume, i ben conservati baluardi, le porte (la cinta fu più volte allargata sino al sec. XV) e l'alta torre della cattedrale gotica di S. Nicolò. Iniziata nel 1283, fu costruita in diverse riprese. L'influsso francese predomina soprattutto nelle parti del sec. XV; ha bella decorazione plastica esterna, nell'interno stalli, cancello del coro e pulpito del sec. XV e XVI. Tra i numerosi monasteri e chiese, notevoli: il convento dei francescani con chiesa gotica a interno barocco, interessanti altari dipinti e intagliati del Rinascimento e affreschi (sec. XV) nel chiostro; il convento dei cisterciensi (sec. XIII) e la chiesa di S. Míchele (secoli XVII e XVIII). Il Palazzo comunale fu costruito tra il 1505 e il 1522 da Hans Felder il Giovane. Il palazzo già della prefettura è in stile francese del sec. XVI; il corpo di guardia è del sec. XVIII. Notevoli inoltre le belle fontane del Rinascimento e numerose case gotiche. Negli edifici privati del sec. XVIII domina l'influenza francese.
Storia. - Il territorio friburghese è stato abitato fin da tempi antichissimi: numerosi sono i ritrovamenti dell'età neolitica e specialmente del periodo di Hallstatt, numerose sono pure le tracce della romanità. Ma la città attuale sorse solo nel 1157 per opera di Bertoldo IV duca di Zähringen. La sua ottima posizione, che le permetteva di controllare la strada di comunicazione fra il Vaud e il Bernese, le assicurò tuttavia rapido incremento; e già a mezzo del sec. XIII, pur sottoposta nominalmente al dominio dei Kibourg, successi nel 1218 agli Zähringen, la città contrae alleanza con Avanches, Berna e Morat, e lotta contro Pietro II di Savoia, che con la sua politica nel vicino Vaud minaccia anche Friburgo, riuscendo con la pace del 1255 a sventare le mire del sabaudo, respingendo, ancora nel 1266, un assedio di questo, e sostenendo contro i Savoia gli Asburgo. Sotto il dominio di questi ultimi la città passò anzi nel 1277 e rimase fino al 1452. Ma non fu un dominio pacifico, quello degli Asburgo; e non fu soprattutto tale da impedire alla città di sviluppare una propria politica, che nel terzo decennio del sec. XIV venne in pieno contrasto con la politica espansionista di Berna. Vinta a Laupen (21 giugno 1339), Friburgo iniziò amichevoli relazioni con la potente vicina, fino a che, venuti in conflitto i Bernesi con gli Asburgo, Friburgo, ligia a questi ultimi, dovette nuovamente fare le spese della guerra. La pace di Zurigo del 1389 ridusse il territorio di Friburgo, assegnandone parte a Berna. Il trattato di combourgeoisie del 1403 pose fine per il momento alle contese fra le due città; ma la lotta riarse nel 1447, innestandosi nel conflitto fra Berna e i duchi di Savoia da una parte, e gli Asburgo dall'altra. Friburgo dovette ancora cedere (pace di Morat, 16 luglio 1448): poi, sotto l'impressione della nuova disfatta e della crisi politica e sociale che ne seguì, si staccò dagli Asburgo, giurando fedeltà al duca Ludovico di Savoia (1452).
Ma la decadenza della potenza sabauda nella seconda metà del sec. XV, i nuovi legami con Berna, con cui era stato rinnovato il trattato di combourgeoisie, e quindi attraverso Berna l'influsso della politica di Luigi XI di Francia, trascinarono anche Friburgo non solo nella lotta contro il duca di Borgogna, specialmente nel 1475-76, ma anche al seguito di Berna, contro i Savoia; e così nel settembre 1477 la duchessa Iolanda di Savoia liberava dalla sovranità sabauda la città, che, divenuta città immediata dell'Impero, entrò nel 1481 nella Confederazione dei cantoni svizzeri. E da allora per molto tempo i rapporti coi duchi di Savoia furono tesi assai, soprattutto dopo che Friburgo ebbe concluso con Ginevra un trattato di combourgeoisie (1519, rinnovato nel 1526), portando così, con Berna, la sua zona d'influenza fin sulle rive del Lago Lemano, in piena opposizione alla politica sabauda. Furono ostilità continue contro Carlo II il Buono; e nemmeno il trionfo della Riforma a Ginevra riuscì a far sì che Friburgo, rimasta cattolica, cessasse dall'attendere con cure gelose al mantenimento dello statu quo nei territorî adiacenti al lago Lemano: anzi, nel 1536, Friburgo occupò un certo numero di terre sabaude, che riuscì a mantenere, accettando di allearsi con Emanuele Filiberto, nel 1578, solo a condizione di non esser disturbata nei suoi nuovi possessi.
Il fatto che Friburgo si fosse mantenuta fedele al cattolicesimo, rese meno facili i rapporti politici con Ginevra e Berna, passate alla Riforma: e infatti la combourgeoisie con Ginevra fu denunziata nel 1534, subito dopo il trionfo di Farel in quella città.
La seconda metà del sec. XVI fu soprattutto riempita da attività religiosa, nel senso di restaurare pienamente il cattolicesimo, concorrendo a ciò specialmente i gesuiti con il loro collegio di S. Michele. Poco movimentati i secoli XVII e XVIII, caratterizzati dalla grande influenza esercitata dalla Francia sulla politica friburghese. Ma nel seno stesso della città, dominata da un'oligarchia patrizia, s'andavano invece creando profonde divisioni fra borghesi e patrizî, oltreché anche fra cittadini e abitanti del contado: e nel 1781 scoppiava la cosiddetta révolution de Chenaux. In un primo tempo i contadini cercarono di marciare sulla capitale; poi, debellati i contadini, la borghesia espresse il suo malcontento, che fu, per il momento, sanato con il compromesso del 17 luglio 1782. Così fu che, nel periodo della Rivoluzione francese, la propaganda rivoluzionaria trovasse terreno adatto. Ma la repubblica aristocratica friburghese doveva cadere non per mezzo di rivolta interna, ma per opera delle armi francesi del generale G. Brune, che occupava la città; il 2 marzo 1798. L'aristocrazia riebbe bensì il potere nel 1814, dopo la soppressione dell'Atto di mediazione: ma era ormai un dominio precario. Le idee liberali guadagnavano ogni giorno terreno; e il 2 dicembre 1830, di fronte al tumultuare della folla, i patrizî dovettero cedere e promettere la revisione della costituzione, che fu infatti effettuata da un'assemblea costituente nel gennaio 1831 con trionfo delle idee liberali.
Negli anni seguenti la questione cattolica dominò la politica di Friburgo, che nel 1845-46 s'univa al Sonderbund dei cantoni cattolici (v. svizzera: Storia); e il contrasto con il Gran consiglio federale svizzero giunse a tal punto, da provocare una vera e propria guerra, terminata il 14 novembre 1847, con la capitolazione di Friburgo. Conseguenza di ciò ru il trionfo del partito radicale nella città fino al 1856, quando tornarono al potere i conservatori, che da allora hanno mantenuto la direzione delle cose pubbliche.
Il Cantone di Friburgo. - È compreso tra i Cantoni di Vaud, di Berna e di Neuchâtel, è situato al NE. del Lago di Ginevra e al SE. di quello di Neuchâtel e ha un'area di 1671 kmq. Comprende un nucleo principale a forma press'a poco di quadrilatero e parti minori staccate, di cui la più notevole si estende sulla riva sud-orientale del Lago di Neuchâtel. È costituito per un terzo dalla zona montuosa e per due terzi dall'altipiano terziario eroso e scolpito dai ghiacci e dalle acque. La prima risulta formata di flysch, con lembi di calcare giurassico e cretacico, riposanti qua e là sul Triassico. Lo sviluppo a pieghe favorì le sinclinali e i carreggiamenti e non mancano le fratture; i contatti delle assise, perciò, non sono sempre in ordine regolare e cronologico. Abbondando i calcari, non mancano qua e là forme e fenomeni carsici. Numerosi quasi dappertutto sono i depositi glaciali. Per ciò che riguarda la plastica, a NO. si ha una serie di collinette tra cui corrono la Sarine e la Broye, e a SE. le Alpi della Gruyère sono costituite da varie ondulazioni argillose in cui s'innalzano alcune alture neocomiane, varianti fra i 1000 e 1700 m., mentre, alla sinistra della Sarine, sorgono varî massicci alquanto più elevati, incisi dall'erosione. Più alto di tutti è lo Stockhorn, che tocca al Vanil Noir i 2395 m., mentre al suo fianco la Catena di Gastlose raggiunge nel Dent du Savigny i 2259 m.
Il clima del cantone, dolce nella zona dei laghi di Neuchâtel e di Morat, va facendosi più rigido nell'altipiano e sui monti che lo dominano. Friburgo ha una temperatura annua media di 70, z, con precipitazioni di 1002 millimetri, mentre la sezione più elevata ha una temperatura annua media di 5°-6°, e 1570 mm. di precipitazioni. Il cantone è attraversato per tutta la sua lunghezza dal corso della Sarine (Saane), che vi riceve parecchi afluenti, di cui il più notevole è la Singine (Sense), che segna in parte il confine orientale e settentrionale del cantone; appartengono a questo anche alcuni tratti del corso del Broye, che si getta nel Lago di Neuchâtel, e dei suoi affluenti; e la zona sorgentifera del Veveyse, che si versa nel lago di Ginevra. Il cantone è ricco di cascate e di laghi, e quindi di forza idroelettrica, prodotta in numerose centrali, tra cui quella di Jaman, che alimenta di luce e di energia Losanna.
Il cantone (cens. del 1930), ha 143.380 ab. (74.209 nel 1811), con densità media di 85 ab. per kmq. L'occupazione prevalente è quella agricola, ma sono sviluppate anche le industrie (caseificio, prodotti alimentari, tabacco, e lavorazione del legno, della carta, delle pelli, della lana, della tela e degli accumulatori elettrici).
Bibl.: Recueil diplomatique du Canton de Fribourg, voll. 8, Friburgo 1839-1877; Mémorial de Fribourg, voll. 6, Friburgo 1854-1859; A. Dellion, Dictionnaire historique et statistique des paroisses catholiques du canton de F., voll. 12, Friburgo 1884-1893; Fribourg artistique à travers les âges, Friburgo 1890-1914; A. Büchi, Die Chroniken und Chronisten von Freiburg, ecc., in Jahrbuch f. Schweiz-Geschichte, XXX (1905); id., Die freiburgische Geschichtsschreibung in neueren Zeit, Friburgo 1905; J. Zemp, Die Kunst der Stadt Freiburg im Mittelalter, in Freiburger Geschichtsblätter, X (1903), p. 182 segg.; G. Castella, Histoire du canton de Fribourg, Friburgo 1922; P. de Zurich, Les origines de Fribourg, in Mémoires et documents de la Soc. d'hist. de la Suisse rom., s. 2ª, col. XII (1924); H. Reiners, Das malerische alte Freiburg, Augusta 1930; Fribourg, Ville et Canton, a cura di varî autori, in Dictionnaire historique et biographique de la Suisse, Neuchâtel 1926, III, pp. 211-264; cfr. gli Archives de la Societé d'histoire du canton de F., 1850 segg.; e i Freiburger Geschichtsblätter, organo del Geschichtsforschender Verein des Kantons Fr., 1894 segg.