FRIBURGO
FRIBURGO (franc. Fribourg; ted. Freiburg; Friburgum in Ogo, Fryburg im Üchtland nei docc. medievali)
Città della Svizzera, capoluogo del cantone omonimo, sul fiume Sarine.La fondazione di F., promossa nel 1157 dal duca Bertoldo IV di Zähringen, fu determinata da un programma di consolidamento del potere che tale famiglia intese realizzare nell'altopiano occidentale svizzero, nell'area dei fiumi Aare e Sarine, tramite la creazione di una serie di nuove città (Berna, Burgdorf, Thun e Morat). Alla scelta del luogo su cui fondare la città contribuirono sia il fatto che in quel punto la Sarine poteva venire facilmente attraversata sia la morfologia naturale della zona, particolarmente adatta a essere fortificata. Dopo l'estinzione degli Zähringer, nel 1218, i loro eredi, i conti di Kyburg, conservarono la regione fino al 1277, quando essa venne acquistata dagli Asburgo d'Austria e quindi, nel 1452, dai Savoia. Nel 1478, dopo la guerra con la Borgogna, F. divenne libera città dell'impero e nel 1481 entrò a far parte della Confederazione elvetica.Grazie a un'accorta politica di alleanze, ad acquisti e a conquiste, fra il sec. 14° e il 16° il territorio di F. raggiunse un'estensione di km2 1000 ca. con una popolazione complessiva di venticinquemila abitanti.Lo statuto cittadino assicurato a F. dal suo fondatore, la Handfeste - la copia più antica conservata risale al 1249 -, permise alla città un alto grado di autonomia amministrativa, garantita e diretta in un primo tempo dall'aristocrazia locale e successivamente dalle casate dei ricchi commercianti e artigiani, i quali di fatto continuarono a detenere il potere fino alla fine dell'ancien régime (1798). Furono proprio le attività artigianali, più che l'ampiezza del dominio territoriale, a determinare l'importanza di F. durante il Medioevo e ad assicurarne lo sviluppo economico, che raggiunse la sua acme tra il 1400 e il 1540. La tessitura, la concia delle pelli e la lavorazione del metallo (con la fabbricazione, per es., di falci) già subito dopo la fondazione del centro passarono dalla produzione per il mercato interno a quella a carattere industriale: i prodotti di F. comparivano alle fiere di Zurzach e Ginevra, quindi nelle fiere di Lione e in quelle tedesche, per essere esportati tramite Marsiglia fino in Levante.La città, che si estendeva all'interno di un'ansa della Sarine, alla fine del sec. 13° contava tra i duemila e i tremila abitanti e conobbe nel corso del secolo successivo un ulteriore incremento demografico; questo, insieme al momento di prosperità economica, fu alla base degli ampliamenti del tessuto urbano. Anche le perdite causate dalla grande epidemia di peste del 1348-1349 sembra fossero state rapidamente compensate dall'arrivo a F. di nuovi abitanti provenienti dalle campagne e dai centri minori.Alla base del primo nucleo urbanistico fondato dagli Zähringer, il Burgquartier, si individua un progetto che sia per l'epoca, la seconda metà del sec. 12°, sia per il contesto geografico si qualifica tecnicamente avanzato e in termini innovativi, con l'adozione di un impianto geometricamente definito dal reticolo di strade e di lotti per gli edifici (c.d. Hofstätten). Nei nuovi quartieri del sec. 13°, poiché per le caratteristiche topografiche un tale sistema di pianificazione urbanistica si rendeva inadatto, furono invece adottati criteri diversi, nei quali significativi appaiono gli esiti urbanistici della piazza a impianto triangolare.Come recenti indagini archeologiche hanno dimostrato, le costruzioni in pietra ebbero una precoce diffusione, divenendo ben presto predominanti, in ottemperanza, del resto, alle severe norme contro il pericolo d'incendio sancite nel tardo sec. 14° dal Consiglio della città. L'edilizia privata, caratterizzata inizialmente da case-torri, già prima dell'età tardogotica - epoca a cui risalgono numerose facciate medievali conservatesi - aveva sviluppato un complesso sistema comprendente anche cantine, corti, muri di protezione contro gli incendi, o spartifuoco. Le case più ricche risultano talvolta dotate di imponenti scale e torri per i servizi igienici.Le strutture di fortificazione di F., risalenti ai secc. 13°-15° e conservate per ampi tratti, costituiscono l'esempio più significativo di architettura militare in Svizzera. I più importanti lavori di potenziamento del sistema difensivo, con imponenti e ampie opere fortificatorie, si ebbero intorno al 1280-1290 e nel 1390. Della cinta, ingegnosamente realizzata sul declivio del terreno, restano ancora quattordici torri, un bastione del 1490 (dopo il Munot di Sciaffusa, l'unico del genere in Svizzera) e km. 2 di mura, innalzate solo nei tratti in cui lo sperone roccioso, alto fino a m. 100, non rappresentava una difesa sufficiente. Non più conservato è il lato occidentale, che nel sec. 19° venne sacrificato all'ampliamento del centro.Dopo la creazione dei quartieri, il sistema viario, caratterizzato da variazioni di livello, non conobbe sostanziali mutamenti. Fin dalla metà del sec. 13°, la Sarine era attraversata da tre ponti che, oltre a mettere in comunicazione tra loro i quartieri, garantivano il collegamento con gli altri centri della regione. Tuttora conservato, in virtù dell'accuratezza della costruzione, è il sistema fognario, realizzato nel tardo sec. 14° con percorso in gran parte sotterraneo.Sul luogo dell'antico castello degli Zähringer sorge il palazzo comunale, del 1501-1522, edificio costruito inizialmente con funzioni di granaio, ma ben presto destinato all'amministrazione della città. Malgrado le numerose trasformazioni, esso conserva l'originario assetto tardogotico, tipologicamente corrispondente al palazzo pubblico proprio della Germania meridionale.Sempre all'età tardogotica risalgono, fra gli edifici pubblici medievali di F., il granaio (1524) e un arsenale (1525). Il palazzo della Cancelleria, fin dal sec. 14° eretto dietro la cattedrale, venne ricostruito nel 1734-1737 e successivamente più volte ampliato; il mercato coperto infine, edificato intorno al 1400, venne distrutto poco prima del 1800.La chiesa di Saint-Nicolas (St. Niklaus), fondata dagli Zähringer, venne consacrata nel 1182. L'edificio attuale fu costruito in quattro fasi, dal 1283 al 1490, a eccezione del coro poligonale che sostituì nel 1627-1631 quello precedente, rettangolare. Si tratta di una basilica su pilastri di tipo borgognone, con triforio e volte a crociera, e imponente torre di facciata, alta m. 74, la cui conclusione piana è ornata da guglie. Dei due portali scolpiti, il meridionale, del 1340-1350, è realizzato nello stile della plastica altorenana della piena età gotica; il portale occidentale, eseguito tra la fine del sec. 14° e il 1478, risente dell'influenza borgognona e della Germania meridionale. Per quanto riguarda l'arredo, vanno menzionati il gruppo della Crocifissione nel coro, del 1430, e quello del Santo Sepolcro con tredici figure scolpite, del 1450 ca., il più importante complesso scultoreo di età tardogotica della Svizzera.Fra le più antiche chiese di F. è anche Notre-Dame (Liebfrauenkirche), risalente al sec. 12°, che divenne la cappella dell'ospedale istituito nel 1250. Ricostruita tra il 1785 e il 1790, conserva dell'epoca della fondazione il campanile con bifore romaniche e la cappella Rosenkranz, di forme protogotiche.Nel corso del sec. 13° è attestata a F. la presenza di numerosi ordini religiosi. I Cavalieri di s. Giovanni vi risultano insediati già dal 1224; la loro sede, Commanderie Saint-Jean (Johanniterkomturei St. Johann), sulla platea superior, fu costruita a partire dal 1259; l'originaria, modesta cappella venne ampliata nel 1885 e nel 1951: al suo interno, tra il coro e la navata, si conservano arcate del tardo sec. 14° disposte a formare una sorta di tramezzo.Al 1256 risale la fondazione, promossa da Jakob von Riggisberg, della chiesa dei Francescani, la cui costruzione venne ultimata intorno al 1281. Della fabbrica medievale si conserva solo l'imponente coro, esemplato sulla tipologia mendicante altorenana; la navata fu completamente ricostruita nel 1745. Per quanto concerne l'arredo, vanno menzionati gli stalli del coro (con sessantasei seggi) in legno di quercia, della fine del sec. 13°, fra i più antichi e integri che si conservino in Svizzera. Fra le sculture in pietra è da ricordare, oltre alla lastra tombale di Elisabetta di Kyburg (m. nel 1275) presso l'arco trionfale, il Cristo alla colonna, del 1438, in arenaria, con gli stemmi del consigliere e mecenate Jean Mossu. Nel chiostro si conservano resti di un ciclo mariano, datato al 1440, opera del pittore Peter Maggenberg e realizzato nel weicher Stil. Gli edifici conventuali attuali, che furono costruiti nel 1712, ospitano un'importante biblioteca monastica.Intorno alla metà del sec. 13° venne fondato anche il complesso monastico agostiniano, con l'apporto determinante dei Velga, la più potente famiglia friburghese del Tardo Medioevo. La chiesa, Saint-Maurice (St. Moritz), in origine con copertura piana (l'attuale soffitto in gesso è del 1783), fu costruita secondo la tradizione architettonica mendicante della seconda metà del 13° e degli inizi del 14° secolo. Le strutture conventuali, riedificate tra il 1680 e il 1750, sono dal 1847 sede dell'amministrazione cantonale e degli Arch. de l'Etat, dove sono raccolti, oltre ai fondi appartenuti all'antico Comune di F., a partire dal Duecento, anche quelli relativi al registro notarile, agli archivi monastici e dell'ospedale, alle gilde, alle confraternite e alle famiglie (Guide des Archives, 1986).Citato per la prima volta nel 1255, il monastero benedettino del Maigrauge (Magerau) fu edificato all'esterno delle mura; nel 1262 passò all'Ordine cistercense. La chiesa, consacrata nel 1284, costituisce un esempio di ripresa stilistica, giacché deriva dal primitivo schema cistercense (per es. Hauterive, della metà sec. 12°) con tutte le parti architettoniche subordinate alla struttura della navata mediana, coro rettangolare, volte a botte acuta trasversali nelle navate e nelle cappelle laterali. Nel sec. 14° l'edificio venne ridotto da cinque a tre campate. All'interno si conservano gli stalli del coro, in legno di quercia, risalenti all'epoca della badessa Alexie d'Estavayer (1378-1400), e un gruppo del Santo Sepolcro, del 1330 ca., che costituisce per la Svizzera un singolare documento di pietà mistica medievale: la figura del Cristo morto, pressoché a grandezza naturale, è adagiata in un sarcofago di legno dipinto con scene della passione. Gli edifici conventuali, disposti intorno al chiostro e a una seconda corte, furono oggetto, dopo l'incendio del 1660, di un restauro barocco.Sempre al di fuori della cinta muraria si trovava il lebbrosario, già attestato dalla metà del sec. 13° e distrutto nel 1839. Dell'annessa cappella, intitolata alla Vergine, si conservano il coro rettangolare con torre campanaria, del 1464-1466, e la navata, rifatta in forme barocche nel 1760. Meta di pellegrinaggi fin dal Medioevo, vi si venera un'immagine miracolosa, in legno policromo, della fine del sec. 13°, di provenienza coloniense.Il Mus. d'art et d'histoire, oltre a un'importante raccolta di reperti dell'epoca preistorica e protostorica, con oggetti che vanno dall'età della Pietra a quella delle Migrazioni, possiede significative testimonianze dell'arte e dell'artigianato friburghesi del Medioevo, con collezioni di notevole consistenza, in particolare per quanto riguarda le opere di pittura e scultura tardogotica. Bibl.: Archives de la Société d'histoire du canton de Fribourg, 1845ss.; Freiburger Geschichtsblätter, 1894ss.; Annales fribourgeoises, 1913ss.; M. Strub, La ville de Fribourg (Les monuments d'art et d'histoire du canton de Fribourg, 1-3), 3 voll., Bâle 1956-1964; Fribourg - Freiburg 1157-1481, Fribourg 1957; Histoire du canton de Fribourg, a cura di R. Ruffieux, 2 voll., Fribourg 1981; H. Schöpfer, Fribourg, arts et monuments, Fribourg 1981; Bibliographie du canton de Fribourg, Fribourg 1982; Kunstführer durch die Schweiz, III, Bern 1982; Freiburger Archäologie / Archéologie fribourgeoise, Fribourg 1985ss.; Guides des Archives de l'Etat de Fribourg, Fribourg 1986.