Hayek, Friedrich August von
Economista austriaco (Vienna 1899 - Friburgo in Brisgovia 1992), premio Nobel per l’economia nel 1974. Si occupò di teoria economica, storia delle idee, filosofia e politica. Elemento comune della sua opera è la centralità attribuita al tema della conoscenza. Nell’affrontare la questione della razionalità del calcolo economico in un’economia pianificata, H. sottolinea che, se è vero che un’economia di piano e una di mercato hanno lo stesso problema da risolvere (allocare risorse scarse in modo ottimale), la superiorità della soluzione di mercato dipende dal fatto che esso può sfruttare una mole di informazioni in possesso degli agenti economici che non possono mai essere detenute da un solo centro decisionale. Tali evidenze empiriche si scoprono tramite il gioco concorrenziale e vengono coordinate dal sistema dei prezzi che economizza sui dati da trasmettere. L’impossibilità da parte di un decisore centrale di avere le informazioni rilevanti per effettuare un calcolo economico razionale non dipende solo da un motivo tecnico (necessità di dover raccogliere milioni di dati) ma soprattutto dal fatto che, essendo in larga misura evidenze empiriche, non possono essere conosciute tutte ex ante da qualcuno. In ambito istituzionale, H. sostiene la tesi degli ordini spontanei, volta a spiegare i fenomeni sociali, come il linguaggio, la moneta, la proprietà, il sistema dei prezzi eccetera. Si tratta di istituzioni che sorgono per evoluzione spontanea tramite l’interazione di diversi soggetti, guidati da regole di condotta generali e astratte, sulle quali l’intervento pianificatorio agisce come elemento di disturbo. Il tentativo di costruire ordini generali pianificati si basa sulla ‘presunzione’ di origine cartesiana della onniscienza della ragione, presunzione ‘fatale’ che conduce inevitabilmente a esiti opposti a quelli previsti. La pianificazione genera caos e miseria nella società perché impedisce l’uso della conoscenza inarticolata e confina il funzionamento della società alle conoscenze limitate in possesso di pochi individui. Tra le opere: The pure theory of capital (1941); The road to serfdom (1944); Choice in currency: a way to stop inflation (1976).