DAHLMANN, Friedrich Christoph
Uomo politico e storico nato il 3-maggio 1785 a Wismar, allora sotto il dominio svedese, morto a Bonn il 15 dicembre 1860. Dopo gli studî fatti alle università di Copenaghen, di Halle e di Wittenberg conquistò nel 1811 la docenza all'università di Copenaghen e nell'anno seguente si recò a Kiel, dove occupò nel 1813 la cattedra di storia. Segretario della Commissione dei prelati e della nobiltà dello Schleswig-Holstein (1815) propugnò l'emancipazione dello Schleswig-Holstein dal dominio della Danimarca. Chiamato nel 1829 all'università di Gottinga, collaborò negli anni 1831-33 alla costituzione di Hannover e fu uno dei "Sette di Gottinga" (Göttinger Sieben) che protestarono contro la violazione dello statuto fatta dal re Ernesto Augusto e che furono perciò destituiti e mandati in esilio. Come nei suoi atti, così anche nel suo scritto Politik auf den Grund und das Mass der gegebenen Zustände zurückgeführt (Gottinga 1833) egli si mostrò sostenitore della monarchia costituzionale. Frutto dei suoi lavori a Kiel è la Geschichte von Danemark (voll. 3, Amburgo 1840-44) portata fino ai tempi della Riforma. Nel 1830 pubblicò a Gottinga in collaborazione con Giorgio Waitz la prima edizione della Quellenkunde der deutschen Geschichte. La sua inattività involontaria fu interrotta nel 1842 dalla chiamata all'università di Bonn, dove egli svolse una meravigliosa attività accademica, e dove le sue lezioni sulla politica, la scienza statale e la storia moderna entusiasmavano i suoi uditori. La Geschichte der englischen Revolution (Lipsia 1844), e la Geschichte der französischen Revolution (Lipsia 1845) gli procurarono una grande celebrità fra i nazionalisti e i liberali della Germania. Nel 1848, allo scoppio della rivoluzione, il D. fu chiamato a Berlino e mandato come uomo di fiducia dal governo prussiano a Francoforte sul Meno, dove fu eletto vicepresidente della Camera preliminare (Vorparlament) e dove elaborò il progetto di costituzione dei 17. Come la maggior parte dei professori universitarî, egli apparteneva al partito dei cosiddetti Kleindeutsche (che desideravano l'unità germanica senza l'Austria). Non era però molto adatto per le lotte parlamentari, e dopo esser riuscito in settembre a non far accettare l'armistizio di Malmö, non poté formare un nuovo ministero di cui fu incaricato. Crollata tutta l'opera dei costituzionalisti, egli annunziò nel maggio 1849 il ritiro dall'assemblea nazionale del partito degli Erbkaiserlichen (come si intitolavano ufficialmente i Kleindeutsche) e dopo aver fatto parte nel 1849 della prima Camera prussiana ed anche del parlamento di Erfurt, se ne ritornò a Bonn, e riprese la sua attività accademica.
Bibl.: A. Springer, Fr. Chr. Dahlmann, Lipsia 1870-72; K. Th. v. Heigel, Biographische u. kulturgeschichtliche Essays, Berlino 1906; Fr. v. Bezold, Geschichte der Rheinischen Friedrich-Wilhelms-Universität, Bonn 1920. Piccoli scritti e discorsi del D. sono stati pubblicati nel 1886 da K. Varrenstrapp.