Recklinghausen, Friedrich Daniel
Anatomopatologo tedesco (Gütersloh, Vestfalia, 1833 - Strasburgo 1910). Prof. di anatomia patologica a Königsberg (1865), Würzburg (1866), Strasburgo (1872). Compì studi, rimasti classici, su numerosi quadri morbosi, tra i quali la neurofibromatosi (➔) o morbo di R., l’emocromatosi (➔) e l’osteite fibrocistica o malattia di Recklinghausen.
Malattia cronica dello scheletro, a decorso lento e progressivo, che colpisce di preferenza donne di giovane o media età, caratterizzata da decalcificazione e trasformazione porosa delle ossa e da trasformazione fibroso-congestizia e osteoclastica del relativo midollo.
Si manifesta con astenia, malessere generale, disturbi dispeptici, stipsi, dolori reumatoidi alle ossa e alle articolazioni, specie agli arti inferiori e al dorso, che si accentuano con la stazione eretta. Per lo schiacciamento dei corpi vertebrali, la statura diminuisce con cifosi ventrale e dorsale (petto di piccione, torace da Pulcinella), il collo si fa corto e tozzo. Frequenti le fratture in occasione di traumi di modesta entità.
Nel sangue oltre a un’anemia secondaria sono caratteristiche un’ipercalcemia e una ipofosfatemia. Nelle urine si ha ipercalciuria e iperfosfaturia. Anatomopatologicamente l’osso colpito si presenta molle, più fragile e cedevole; il midollo appare fibroso. In alcuni punti si riscontrano rigonfiamenti tondeggianti o fusati, formati da un’espansione a guscio dell’osso che si presenta ridotto a un involucro sottile e nel cui interno sono contenuti midollo fibroso e un liquame bruno o rossastro (tumori bruni o cisti ossee). La causa va ricercata in una mobilizzazione dei sali di calcio, indotta da un’iperfunzione delle paratiroidi (iperplasia, tumori).